La disoccupazione è a livelli record
Mario Monti lo aveva detto al suo esordio in Senato: bisogna “favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e delle donne”. Una misura necessaria, aveva osservato il presidente del Consiglio, che è proiettata al futuro. “Più tardi si comincia, più tardi le riforme daranno i loro benefici”, aveva osservato.
L’urgenza inizia a farsi sentire. A leggere gli ultimi dati Istat, infatti, c’è ben poco da stare allegri. La disoccupazione giovanile si attesta su livelli record al 29,2%. Che tradotto vuol dire che un giovane su tre è senza lavoro. Va un pochino meglio alle donne la cui disoccupazione è calata di un misero 0,2% attestandosi al 9,4%. Troppo poco e più volte, su queste pagine, abbiamo ricordato il recente studio di Bankitalia: l’inattività femminile vale una perdita del Pil pari al 7%.
Più in generale, rileva sempre l’Istat, nel mese di ottobre il tasso di disoccupazione è salito all’8,5%, il più alto dal maggio del 2010 (8,7%).
Il quadro, certamente poco lusinghiero, fa il paio con quanto suggerito dal commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn, il quale martedì sera ha illustrato a Bruxelles il rapporto sull’Italia al premier Monti e al viceministro dell’Economia fresco di nomina, Vittorio Grilli. Nel nostro Paese, sostiene in soldoni il commissario, va rivisto il mercato del lavoro poiché la legislazione italiana “continua a offrire elevata protezione a chi è dentro, mentre a chi è fuori, soprattutto a donne e giovani, restano lavori precari e nessun sussidio di disoccupazione”.
F. G.
[…] Il Rapporto del Censis non fa altro che confermare dati sviscerati in questi mesi. Non da ultimi quelli dell’Istat di mercoledì che avevano evidenziato ad ottobre un aumento della disoccupazione (il più alto da […]