Il dossier: cocaina e prestazioni lavorative
Una recente inchiesta del quotidiano La Repubblica ha denunciato che il fenomeno dell’utilizzo di cocaina in ambito lavorativo ha avuto
un’espansione di natura trasversale tra categorie estremamente eterogenee e con lo specifico fine di aumentare la prestazione ovvero di consentire ai lavoratori che ne fanno uso di gestire stress e senso di inadeguatezza. Con il presente Dossier abbiamo voluto approfondire la questione in ordine alle responsabilità e conseguenze giuridiche valutando anche esperienze straniere che segnalano alcune buone prassi.
Il lavoro è partito, prima di tutto, da un’analisi psico-sociale del problema, con l’intervento di Giacomo Bianchi, I lavoratori che “tirano” nel mondo del lavoro, che consente di inquadrare la
questione partendo dalle sue origini profondamente radicate nella società e negli aspetti interiori della persona.
L’intervento di Sara Autieri, Lavoro e tossicodipendenze: sicurezza, igiene e sorveglianza sanitaria in Italia, poi, si concentra sugli aspetti più puramente normativi, al fine di individuare lo stato dell’arte dal punto di vista della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Premessa, questa, necessaria per i successivi due approfondimenti, effettuati da coloro che scrivono, che tentano di far luce su due questioni giuridiche con diversi aspetti di criticità.
Il primo, Assunzione di stupefacenti per lavorare meglio: una questione di responsabilità (Mariagrazia Acampora), cerca di fare chiarezza sul campo minato dell’attribuzione di responsabilità tra datore di lavoro e lavoratore in caso di infortunio di quest’ultimo o di danni a terzi provocati dal lavoratore sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
La seconda questione critica, esaminata nell’intervento Lavoratori dopati e licenziamento? (Marco Viola), riguarda le possibilità e i vincoli del datore di lavoro di addivenire al licenziamento di un lavoratore una volta accertato l’utilizzo da parte di questi di droghe sul posto di lavoro.
Il necessario completamento dell’analisi avviene sul piano comparato con il contributo di Alessandra Innesti, “Dipendenza” a lavoro: uno sguardo al di fuori della Penisola. Focalizzare l’attenzione, infatti, su ciò che accade in Gran Bretagna, Stati
Uniti, Canada ed Australia consente non solo di completare l’analisi degli aspetti giuridici affrontati negli interventi che precedono, ma anche di sondare quale sia il modo di affrontare il problema in società con culture certamente diverse dalla nostra (continua).
Mariagrazia Acampora
Scuola internazionale di Dottorato
in Formazione della persona
e diritto del mercato del lavoro
Adapt – CQIA
Università degli Studi di Bergamo
Marco Viola
Scuola internazionale di Dottorato
in Formazione della persona
e mercato del lavoro
Adapt – CQIA
Università degli Studi di Bergamo
Questo articolo è estratto dal Dossier Cocaina e prestazioni lavorative: profili normativi, psicologici e legali, per gentile concessione di Adapt – Associazione per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del lavoro e sulle Relazioni Industriali (www.adapt.it)
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