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Cosa hanno in comune i “due Mario”

Poco o nulla, a dire il vero. Anche se...
di Fabio Germani

Era in scena una doppia partita, giovedì sera. O almeno i media presentavano da giorni in questo modo la duplice “sfida” tra Italia e Germania. A Bruxelles l’una, a Varsavia l’altra. La prima era decisiva per le sorti della moneta unica, la seconda staccava il biglietto per Kiev. In entrambi i casi l’Italia schierava un Mario: il premier Monti e l’attaccante del Manchester City Balotelli.
Più o meno è successo questo: il Mario impegnato sul terreno di gioco annientava la difesa tedesca e con due gol garantiva all’Italia l’accesso alla finale del campionato europeo, prossima avversaria la Spagna. L’altro Mario, tra i corridoi e le stanze di palazzo, otteneva (Madrid favorevole, Berlino contraria) che nell’accordo per la crescita venissero incluse le misure volte a contenere lo spread.
Non è l’unico esempio possibile. In questi giorni abbiamo di fatto assistito alla fiera del luogo comune. La Grecia contro la Germania (poi l’Italia, appunto), la Spagna del tiqui-taka e degli aiuti per finanziare il sistema bancario e il Portogallo di Cristiano Ronaldo: una commistione tra calcio e crisi economica intrisa di rigorismo e tattica. Ed ecco infine il trionfo dei due Mario, con tanto di battute ironiche sui social network e fotomontaggi ritraenti talvolta Monti con un look à la Balotelli o Balotelli con la testa di Monti. “Non esistono, credo, due visioni antropologiche più distanti di quelle tra i due. Nessuna relazione”, ci spiega durante una conversazione su Twitter Marco Tarantino, psichiatra e terapeuta della Gestalt. Al giochino, però, non si sono sottratti neppure i giornali, nonostante la consapevolezza di un confronto calcistico e politico tra italiani e tedeschi del tutto casuale. Le vittorie sportive possono tuttavia incrementare una percezione di ottimismo che si ripercuote su altro? “Se ne fa un uso strumentale, certo. Ma da qui a rapportare i due Mario…”, osserva Tarantino.
“Il rapporto non è certo tra le personalità dei due o tre (con Draghi) Mario, ma nella ‘sincronicità’ per abusare di Jung”, risponde invece Giuliano Castigliego, pichiatra e psicoterapeuta, presidente di uma.na.mente. “Accadimenti diversi possono influenzarsi vicendevolmente”, prosegue nella sua disamina Castigliego, offrendo gli spunti per osannare due, tre “stili di gioco e di vittoria che possono dare gratificazioni a breve o lungo termine. Le gratificazioni diversissime per genere e tempi possono, o no, sommarsi in un ottimismo” che può sfociare in “un ‘vaffa’ (come Libero ha titolato in prima pagina rivolgendosi ad Angela Merkel, ndr) o invece costituire una spinta per un condiviso orgoglio di ripresa”.
Un po’ quello che il 10 giugno sostenne il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a poche ore dall’esordio della nazionale di Prandelli ad Euro2012: “C’è una crisi economica e finanziaria e questa è una cosa. Il calcio è un’altra, ma vincere incoraggia i Paesi che stanno vivendo momenti difficili”. Non è stato così per la Grecia e per il Portogallo, né per l’Irlanda, mentre Italia e Spagna hanno avuto la meglio su entrambi i fronti. Ma lo sport domenica sera avrà decretato il suo verdetto, la crisi, al contrario, è sempre in agguato e non ancora debellata. Monti avrà senz’altro qualche gatta da pelare in più di Balotelli…

 

1 Commento per “Cosa hanno in comune i “due Mario””

  1. […] risposte dell’esponente democratico – anche perché recentemente ci siamo imbattuti in qualcosa di simile – e a intervista conclusa abbiamo rivolto noi alcuni quesiti a Musmarra. “Le risposte brevi […]

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