Il dibattito. Perché non legalizzare la marijuana
Apprezzo molto la proposta di Saviano, nella sua rubrica L’antiitaliano su L’Espresso, di tornare a discutere e far discutere di droghe, del loro consumo e commercio, illegale ed eventualmente, come lui propone, legalizzato (Perché legalizzare la marijuana). Gradisco molto meno però che, nel farlo, trascuri completamente gli aspetti medici, psicologici e psichiatrici del fenomeno.
Mi sembra invece doveroso partire da qui. Senza voler in alcun modo pregiudizialmente criminalizzare la marijuana (ed altre droghe), bisogna però ricordare i fatti: e cioè che la marijuana, pur avendo limitato effetto terapeutico in alcune malattie muscolari perché sostanzialmente miorilassante, è sostanza psicotropa, che agisce cioè sulla nostra mente modificandone l’attività – come d’altro canto tante altre sostanze tra cui alcool e numerosi farmaci – in modo potenzialmente pericoloso, che altera e rallenta i nostri riflessi e le nostre capacità di attenzione e concentrazione rappresentando un pericolo per la guida ma anche per molte altre attività lavorative e del tempo libero, che può dare dipendenza non solo psicologica ma anche fisica, che in soggetti predisposti può scatenare disturbi psichici gravi (psicosi). Uno Stato responsabile e garante della salute dei suoi cittadini non può, secondo me, sottovalutarne gli effetti dannosi, a maggior ragione in una fase in cui altre sostanze pure nocive o potenzialmente tali, che sul mercato già ci sono, come ad esempio, tabacco ed alcol vengono sottoposte – secondo me giustamente – a proibizioni e controlli sempre più severi – o che almeno tali dovrebbero essere soprattutto per i minorenni, anche se spesso non lo sono.
Saviano cita il caso dell’Uruguay, pronto a varare una legge per la produzione e la distribuzione statale della marijuana. Io cito la Svizzera, ove risiedo e lavoro come psichiatra da 17 anni, più vicina a noi e, con tutto il rispetto per l’Uruguay, un poco più avanzata nella legislazione, prevenzione e cura delle tossicodipendenze. Ebbene, in Svizzera, paese che ha un sistema sanitario invidiabile, essenzialmente pragmatico ed anti-ideologico, sono attivi, nel contesto di trattamenti di prevenzione e cura molto differenziati e “liberali” della tossicodipendenza, diversi centri per la somministrazione controllata (cioè sotto stretto controllo e sostegno medico, infermieristico e nel contesto di un programma sociale) di eroina – sì proprio eroina – per tossicodipendenti cronici e particolarmente resistenti ad altri trattamenti, ma la marijuana come come altre droghe leggere continua ad essere proibita. Giustamente, secondo me, le pene previste per il consumo personale di droghe leggere sono essenzialmente sanzioni di carattere amministrativo (ad es. ritiro della patente) o di utilità sociale (obbligo di prestare servizio per qualche giorno/settimana in servizi pubblici, case di cura etc). Tale politica sanitaria pragmatica, differenziata, che dà grande importanza alla prevenzione ed alla cura degli aspetti medico-psicologici della tossicodipendenza, ma che non bandisce nemmeno la repressione del commercio e dello spaccio di ogni droga, ha dato effettivamente importanti risultati anche dal punto di vista sociale in termini di riduzione della criminalità, dei rischi di contagio, miglioramento delle condizioni di salute dei tossicodipendenti. Saviano sa certamente che i benefici di salute che lui cita “diminuzione della diffusione di malattie come epatiti e AIDS” e che vorrebbe attribuire alla legalizzazione della marijuana non hanno nulla a che che fare con il consumo, vietato o libero che sia, di quest’ultima. Le malattie da lui indicate si trasmettono infatti per contagio sanguigno o sessuale e sono correlate all’assunzione per via endovenosa igienicamente scorretta di droghe pesanti quali eroina o a rapporti non protetti tra persone infette. La somministrazione controllata svizzera di eroina di cui dicevo prima, pur non esente da difetti – costi elevati, difficoltà per i pazienti di uscire dai programmi con tendenza alla cronicizzazione – ha dato da questo punto di vista buoni risultati.
Il fatto che le varie mafie speculino sul commercio illegale di droghe è un dato di fatto sociale e sociologico di cui tener conto e certo da risolvere ma ciò non è ragion sufficiente per mettere a repentaglio la salute degli individui, soprattutto dei giovani. A parte il fatto che la mafia specula anche sulle sigarette, (con quelle di contrabbando), sulla prostituzione, e su mille altri aspetti della vita sociale, quello che che più conta è che il consumo ed a maggior ragione l’abuso e la dipendenza di sostanze, anche leggere, è una forma di autoinganno, che riduce, non aumenta la nostra libertà di decisione e d’azione. Senza stupide demonizzazioni per cui una “canna” sarebbe l’inizio della fine, l’obiettivo di uno stato democratico e civile dovrebbe essere piuttosto quello di aiutare i ragazzi a vedere l’inganno anche psicologico che si nasconde in ogni droga, quello cioè di affidarsi a qualcosa di diverso da noi stessi, per non guardare in faccia alla realtà, che è purtroppo per tanti giovani tragica, ma che, come Saviano ci insegna, va sempre affrontata, ad occhi aperti e con mente ancora più lucida.
(questo articolo è stato pubblicato su uma.na.mente il 7 luglio 2012)
Giuliano Castigliego: specialista in psichiatria, FMH psichiatria e psicoterapia, libero professionista, società svizzera Balint, Accademia psicoanalitica Svizzera italiana, presidente uma.na.mente
Egregio collega, sono anche io un medico e vorrei sapere dove ha trovato i dati sulla dipendenza che la cannabis è in grado di procurare.
Io le cito il libro “Pharmacology” di H.P. Rang dove viene riportato: “la tolleranza e la dipendenza fisica sono piuttosto limitate e si verificano principalmente nei forti consumatori. […] non vi è un desiderio compulsivo di assumere il farmaco. Con la cannabis non sembra verificarsi dipendenza psicologica e complessivamente non puó essere classificata tossicomanigenica”.
Inoltre lei parla della Svizzera ma sembra che da gennaio di quest anno sia possibile coltivare in casa propria fino a 4 piante di cannabis, per uso personale e senza alcuna sanzione.
Cordiali saluti.
Egregio collega
grazie per le sue domande. Un testo cui faccio riferimento per questi temi è purtroppo in tedesco (lavoro appunto in Svizzera-tedesca da 17 anni) Das Drogen-taschenbuch, (Il manuale tascabile delle droghe) di R. Parnefjord, nella prestigiosa collana Thieme, più volte ristampato, molto preciso ed al tempo stesso pratico.
Le cito solo qualche passaggio la Cannabis “è un allucinogeno mite” l’effetto è caratterizzato da variazioni euforiche del tono dell’umore e alterazioni della percezione piuttosto che da disturbi dell’Io, allucinazioni e disturbi del pensiero..” ” Alterazioni della forza visiva e della percezione sonora…”Il vissuto temporale viene cambiato” “il pensiero logico indebolito” “Il ridotto bisogno di controllo viene per lo più percepito come piacevole e ma può essere anche avvertito come angosciante” come tutti gli allucinogeni “può provocare psicosi, disturbi deliranti con angoscia, deliri di persecuzione, e la sensazione di viversi irreale e cambiato fisicamente”… Effetti corporei arrossamento degli occhi, tachicardia, secchezza delle fauci, irrequietezza, senso di appetito seguito per lo più da stanchezza e tendenza all’addormentamento etc etc. Analoghe descrizioni si trovano in altri testi (Methadon, Heroin und andere Opioide, Seidenberger/Honegger etc
Un altro tema molto dibattuto e sul quale non vi sono tuttavia conclusioni certe è la cosiddetta sindrome amotivazionale da Cannabis quella sorta cioè di trasformazione passiva ed apatica della personalità che si riscontra nei consumatori cronici di lunga data e che verosimilmente è dovuta a più fattori
Quanto alla dipendenza è pure confermata dai testi citati oltreché dall’ICD 10 che come lei sa prevede appunto nella categoria diagnostica dei Disturbi psichici o comportamentali dovuti all’uso di cannabinoidi (F 12) tutte le forme dall’abuso all’astinenza alla dipendenza alla s. psicotica etc
Avendo ditretto per anni un reparto di disintossicazione in Clinica ed essendomi occupato anche amb. di tossicodipendenti posso garantirle che la dipendenza da cannabis è psicologicamnete da non sottovalutare per la passività di cui sopra oltre che per frequenti comorbidità
La cannabis per quel che ne so ed ho verificato continua ad esere sottoposta alla legge per gli stupefacenti e ad essere vietata anche in Svizzera. con sanzioni peraltro lievi ed a mio modo di vedere progressive ed intelligenti, ammonizione, sanzioni amministrative etc è vero che nella cultura svizzera c’è una lunga tradizione di consumo personbale di Cannabis e anche oggi il consumo personale di piccole quantità è tollerato
Cordiali saluti
Anche io sapevo che da poco è stata legalizzata la coltivazione di un numero limitato di piante in svizzera….forse il tuo esempio non è proprio calzante… Tu avessi citato l’Italia, uno tra i paesi con le leggi più proibizioniste d’Europa e contemporaneamente con la percentuale più alta di fumatori in occidente forse avresti avuto un buon incipit per un buon ragionamento.
Detto questo, sò per certo che problemi di psicosi e dipendenza non si presentano assolutamente in persone che fanno un uso corretto della sostanza. Sinceramente non ho letto nessun libro. Ma conosco miriadi di fumatori. Gente a posto che si sveglia la mattina per andare a lavorare……
Ciao.
Ps. Non ha mai ucciso nessuno a differenza dell’alcool e sigarette.
Personalmente credo che la legge Fini-Giovanardi che equipara tutti i tipi di droghe sia la più grande delle assurdità.
Dipendenza ? Crisi psicotiche ? Niente di tutto questo con la marijuana, e voi lo sapete bene. Se fosse una sostanza che rimbecillische e crea dipendenza sarebbe legalizzata come alcool, psicofarmaci, gioco, ecc…. invece è demonizzata proprio perchè non ti rende schiavo e ti fa pensare in modo autonomo, due cose che danno molto fastidio ai nostri cari “padroni della terra”. Se fosse vero quello di cui andate cianciando a vanvera da 30 anni, a quest’ora ci sarebbero orde di fumatori di cannabis ridotti a delle larve senza cervello, ma così non è. Dunque dove sono i vostri tanto millantati danni ? Perchè non prendete un campione di fumatori pluridecennali e fate delle analisi serie per verificare questi danni ? Semplice, perchè NON CI SONO !!!!!
Eg. prof Castigliego, sono il segretario di ASCIA un’associazione per la sensibilizzazione sulla cannabis autoprodotta che si batte contro la fini-giovanardi per gli effetti devastanti che causa nella vita di migliaia di famiglie rispettabili e rispettose.
Le copio la risposta che ho inviato alcuni giorni fa ad un giornalista molto proibizionista che ci invitava a vergognarci per il nostro lavoro di controinformazione, e poiché ormai le tesi portate avanti da chi ha paura della cannabis sono sempre le stesse, anche le risposte non è che possano poi variare di molto, spero che possa servire a farla riflettere.
Distinti saluti.
Giancarlo Cecconi
ps: fumo da 40 anni e se avverte nel modo di esprimermi tracce di alterazione o psicosi, La prego di farmelo sapere!
Gentile Sig. Campanella, penso che solo attraverso un civile confronto si possa un giorno arrivare a comprendere le varie posizioni e punti di vista.
Tutto ciò che Lei afferma è sacrosanto, se visto dalla parte di chi non ha la conoscenza di cosa si stia parlando e se ci si affida invece alle conclusioni di alcuni esperti nel settore …a seconda della personale convinzione.
Io e Lei potremmo scriverci per dieci anni, ma senza risultato fino a che non potremo guardarci negli occhi e valutare, indipendentemente dagli usi e dalle abitudini personali, sulla qualità e sulla piena buonafede l’uno dell’altro.
Sarei felice di mostrarle quante attinenze ci sono tra la vite e la cannabis, nessun buon coltivatore si sognerebbe mai di alterare il prodotto o affrettare la crescita, come qualsiasi viticoltore non vorrebbe rischiare di pregiudicare la qualità del futuro vino.
E come la vite, anche la cannabis ha varie specie, con gradazioni diverse, profumi diversi e sapori diversi e richiede cura e passione se poi si vuole avere un prodotto sano e genuino, (Lei sorriderà per quest’uso di termini che riterrà improprio, ma Le assicuro che proprio sulla genuinità del prodotto verte tutta la questione).
Come il vino può procurare voglia di socializzare, euforia o sbronza con possibili e conseguenti pericoli di alcolismo, anche la cannabis può provocare effetti piacevoli ed altri meno, ma quello che io credo è che se non ci fosse stata una forte educazione sull’uso degli alcolici, dal dopoguerra in poi, nel nostro Paese ci sarebbero milioni di alcolizzati e pochissimi bevitori sani e la stessa cosa vale per la cannabis, se solo avessimo l’opportunità di spiegare, tutti potrebbero accorgersi che il nostro lavoro non mira al proselitismo, ma alla prevenzione contro i pericoli che l’assunzione di qualsiasi sostanza privata della consapevolezza porta inevitabilmente con se.
Mi chiede alcune informazioni su quella che potrebbe essere una mia reazione nei confronti dello spaccio davanti alle scuole o su come ho educato i miei figli e non posso che risponderLe con una metafora, ho sempre detto ai miei figli (e ancora quando ho l’opportunità lo dico ai giovani con cui ho l’occasione di parlare) “di temere il veleno” e come qualsiasi buon padre farebbe, non lascerebbe i figli alla mercé di un mercato pericoloso, ma lo educherebbe al primo sorso di vino, sapendo che solo dalla conoscenza guidata e rispettata potranno esserci risultati soddisfacenti.
Certo che non ho potuto evitare che mio figlio (che oggi ha 24 anni) provasse insieme agli amici l’ebbrezza dell’alcol, fino a presentarsi a casa una volta completamente ubriaco, ma invece della prevedibile sfuriata, ho colto l’occasione per spiegare sui benefici e sui pericoli dell’alcol e il fatto non è più accaduto, così come per le sostanze, prima che potesse tornarmi una sera strafatto di chissà cosa per stare al passo con gli amici, ho preferito soddisfare la sua curiosità guidandolo nella conoscenza di cosa stesse bramando e Le assicuro, che è stato un forte dolore per me vedere alcuni amici di mio figlio dopo alcuni anni, cadere vittime dell’eroina e dell’alcolismo, gli era mancata quella “vaccinazione” che invece io e molti altri genitori preferiamo somministrare, valutandone assolutamente anche i pericoli nascosti.
La cannabis che oggi circola nel mercato illegale e clandestino, spesso e volentieri è “veleno”, e non sa quanto sarei felice di vederlo scomparire e purtroppo questo mercato esiste perché esiste il proibizionismo, ma Le posso assicurare che quella che ogni persona che si ritiene un estimatore della sostanza vorrebbe, è solo di potersi coltivare un prodotto che non contenga né additivi né elementi che ne alterino la qualità e che realmente non provenga da un ambiente deprecabile e disgustoso.
Vede, io non fumo sigarette, non bevo superalcolici, il vino lo prendo solo a pasto e miscelato con acqua, il caffè non fa parte delle mie abitudini e di tè ne avrò bevute dieci tazze in tutta la mia vita, penso quindi che di tutto mi si possa accusare, meno di essere un vizioso o un degenerato e mi creda che proprio in virtù della mia assoluta buonafede ho avuto l’opportunità in questi 40 anni di cannabis, di fumarla con un variegato e interessante campionario umano, ho fumato con uomini santi, con sciamani, e anche con persone rispettabili come avvocati, ingegneri, dottori, giornalisti, architetti, operai, impiegati, dirigenti, professori e docenti, ho fumato con delinquenti e bestemmiatori, ma anche con carabinieri, poliziotti e preti e La prego di credermi, che tutta questa esperienza potrebbe rivelarsi preziosa per molti se solo si volesse operare per l’educazione sull’uso e l’abuso delle sostanze e non solo su una repressione che comunque non evita l’approccio.
Io non penso che la marijuana non sia una droga, ma credo e so che la pericolosità della marijuana è pari a quella del vino e confondere il vino con l’whisky, capirà da solo che è molto ma molto pericoloso.
Si stima che in Italia ci siano circa 5 milioni di consumatori tra occasionali e abituali, non pensa che questo numero debba indurre a parlare del fenomeno in modo diverso che non sulla semplice ed inefficace repressione?
Ringrazio tutti coloro che hanno scritto, trovo tutti gli interventi molto interessanti e prendo l’occasione per diventare spero più chiaro sulla mia posizione.
Le caratteristiche farmacologiche della Cannabis sono ampiamente documentate in tutta la letteratura internazionale e sulla base di queste la Cannabis risulta, in compagnia ad es dell’alcool, tra le sostanze psicoattive che possono provocare disturbi psichici e comportamentali (F 12 Sindromi e disturbi psichici o comportamentali dovuti all’uso di cannabinoidi) nella classificazione internazionale dei disturbi psichici (ICD 10). (Nella mia professione ho purtroppo visto di persona psicosi indotte da Cannabis e non è un bello spettacolo ma ciò non dice nulla dal punto di vista statistico).
Ciò detto, io non avrei assolutamente nulla in contrario, anzi sarei a favore, se il consumo personale della famosa modica quantità di sostanza venisse depenalizzato ma non legalizzato. Ciò vuol dire che la sostanza Cannabis continua ad essere droga o sostanza psicoattiva – che dir si voglia – proibita e chi la fuma/mangia etc sa che può andare incontro a dei danni e lo fa a suo rischio e pericolo. Vuol pure dire che lo spaccio viene contrastato e punito.
Quello contro cui invece mi batto è che la Cannabis venga legalizzata, prodotta e distribuita dallo Stato per motivi psichiatrici, psicologici ma anche legali e sociali. Di quelli psichiatrici ho già detto: lo Stato non può produrre e distribuire sostanze nocive e dovrebbe togliersi a mio avviso anche dal commercio delle sigarette. Ma anche dal pdv psicologico l’obiettivo è invitare a contrastare ogni dipendenza (fumo ed alcool compresi naturalmente) spt nei giovani non il contrario. Ma soprattutto dal punto di vista legale e sociale è ingenuo pensare, come fa Saviano, che la legalizzazione e spt la statalizzazione risolva il problema. La mafia, che peraltro specula di più su altre droghe ed altri settori, continuerebbe a speculare in particolare in 3 settori 1) minori che ovviamente non avrebbero diritto alla Cannabis di stato 2) persone che vogliono più della razione legale max consentita o persone che non usano la razione e la spacciano 3) è semplicemente impossibile anche solo pensare che lo stato italiano che già non ha il controllo sugli ospedali possa avere il controllo sulla produzione e distribuzione di Cannabis, vi sarebbero furti, abusi e malvessazioni dal primo giorno.
Spero di essere stato più chiaro e ringrazio per la pazienza
ma scusami…prima mi classifichi alcool e cannabis insieme..e poi mi dici che l’alcool legale va bene, la cannabis no!! ??
E poi mi dici che non si può legalizzare perchè lo stato italiano non sarebbe in grado di gestire..?? Ma che discorso è.. Siccome siamo andicappati lasciamo perdere!?!? A sto punto ce ne sarebbe di roba da vietare in Italia.. Vetiamo le tasse!?!?
E poi mi dici che la mafia continuerebbe a lucrare anche con una legalizzazione e proponi la depenalizzazione?!? Perchè con la depenalizzazione la mafia non continuerebbe a lucrare…
Sarò scemo ma non ti capisco!!
Poi va bene.. Fai un bell’articolo sulla depenalizzazione..non scrivere articoli sulla non legalizzazione!!
Oppure fai un bel articolo su perchè andrebbe vietato l’alcool….vedi tu !!
Che danni che ha fatto il proibizionismo!!!!
Senti, ma non è che hai modificato il messaggio….??
Perchè così io ora ci passo per scemo!!!!
Magari mi sbaglio!?!? forse fumo troppo e son diventato psicotico…….Ehehehhehehehehehehheheh
Pace e amore fratello… A me interessava parlare con te….quindi……………gli elementi ce li hai tutti…… Le mie psicosi passeranno !!!! Ahahahhah
Non mi permetterei mai, comunque mi sembra che le ns. posizioni si siano avvicinate, che sia la cannabis a far miracoli…
Scusami mi pareva tu non avessi parlato di combattere dipendenze di alcool e sigarette. Ma se mi dici così, mi fido!!
E comunque ci siamo avvicinati solo se tu ti sei avvicinato a me!!io non mi muovo di una virgola.. Legalizzare erba, come il vino.. No alle sanzioni, perchè cavolo dovrebbero levarmi la patente se ho uno spinello in tasca ? E che cacchio ho fatto? Una multa ? E per cosa?
e poi la sanzione non mi deve essere fatta solo quando vengo trovato..ma tutte le volte che sbaglio..il fatto che non vengo individuato non vuol dire che non stia sbagliando..la patente non la vedo più….e quante multe devo pagare? Non ce l’ho tutti stì soldi io… E quindi cosa devo fare?? Nascondermi?? Ma a chi sto facendo del male ??? A chi ???
ERBA LIBERA!!!
Ciao. Penso di essermi spiegato. Ti saluto.
Vedo in controluce molti pregiudizi.
I fatti ci mostrano che nei paesi in cui la canapa è stata depenalizzata o legalizzata (Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, vari Lander tedeschi, Argentina, Uruguay, Canada, vari stati USA, Nuova Zelanda), il consumo di tale sostanza è diminuito. Se a questo si aggiunge che la legalizzazione cagionerebbe un danno alle casse delle mafie, portando al contempo importanti introiti allo stato, è davvero una “nulla quaestio”. La canapa va legalizzata, il proibizionismo è controproducente e criminogeno.
Dott. Castigliego, cito da una sua precedente risposta:
la Cannabis risulta, in compagnia ad es dell’alcool, tra le sostanze psicoattive che possono provocare disturbi psichici e comportamentali (F 12 Sindromi e disturbi psichici o comportamentali dovuti all’uso di cannabinoidi) nella classificazione internazionale dei disturbi psichici (ICD 10). (Nella mia professione ho purtroppo visto di persona psicosi indotte da Cannabis e non è un bello spettacolo
Bene, quindi concorda con me circa la similitudine tra le due sostanze e credo che debba arrivare alla conclusione che l’alcolismo non si sconfigge con il proibizionismo, ma con una attenta educazione, come si potrebbero tollerare altrimenti le centinaia di fiere sagre e mostre sulla bontà dei nostri vini?
E mi creda che nella nostra esperienza abbiamo visto di persona la devastazione provocata dai numerosi psicofarmaci che vengono somministrati anche a dei semplici consumaori di cannabis e …anche quello non è un bello spettacolo.
Mi auguro che un giorno trovi la coerenza per battersi in favore del buon senso e non per obsolete ieologie.
Cordiali saluti
Prendo atto che tutti o quasi gli interventi si muovono verso la legalizzazione della cannabis. È un dato, insieme a molti altri, su cui riflettere. Sulla base delle conoscenze scientifiche attuali – e non di obsolete ideologie – continuo ad essere per il momento assolutamente a favore della depenalizzazione del consumo personale ma contro la legalizzazione e ancor di più la statalizzazione della produzione e distribuzione della cannabis – che sarebbe, anche confrontato con alcool e fumo, un singolare precedente.
Concordo pienamente sulla necessità di informare ed educare per contrastare, per quel che è possibile, ogni forma di dipendenza.
Mi scusi Dottore, ma Lei come giudica le ricerche e le conclusioni scientifiche sulla cannabis alle quali sono arrivati il prof. Gessa e il prof. Grinspoon?
Le consiglio di scaricare da you tube “la vera storia della marijuana”, ci sono elementi assolutamente scientifici sostenuti dal prof Grinspoon che dovrebbero in qualche modo essere tenuti in considerazione se si vuole parlare obiettivamente delle qualità e dell’uso della canapa.
Le tesi del prof Gessa sono riportate in un filmato/intervista sul nostro sito: http://www.ascia-web.org
Cari signori…. posso essere libero della mia vita? chiediamo una cosa sola posso piantarmi in giradino visto che ho la passione per le piante anche una piccola pianta di mariujuana fatta in casa.. con il sole di sicilia e tanta acqua…
tutto qua.
🙂 saro’ forse un terrorrista un cattivo ragazzo… bohhhhh
un abbraccio