Cina, il Partito comunista blinda Pechino e si prepara al Congresso
Giovedì 8 novembre, inizierà il diciottesimo Congresso del Partito comunista cinese. I membri delegati del Partito, 2.200 per la precisione, si riuniranno nella Capitale, che per l’occasione verrà sottoposta ad un controllo ancora più asfissiante del solito da parte delle autorità.
Piazza Tienanmen verrà chiusa, nessuno potrà accedervi, è infatti troppo grande il rischio che qualche passante possa gridare slogan di protesta o lanciare oggetti davanti al palazzo dove si riuniranno i vertici del partito.
I tassisti che lavorano a Pechino non potranno tenere abbassati i finestrini nei giorni del Congresso e saranno obbligati a togliere le manopole di quelli posteriori, per evitare che i clienti li tirino giù.
Non si potranno acquistare né portare con se palloni, palloncini o palline da ping pong perché potrebbero contenere dei messaggi scritti di protesta. Inoltre, sono stati rimossi tutti i coltelli venduti nei negozi e l’accesso a Internet è già da giorni a velocità molto rallentata, mentre i canali dei mezzi di comunicazione internazionali, come CNN e BBC, sono stati oscurati in molti centri pubblici. Alla Bookworm, una popolare libreria di Pechino con libri in lingua inglese, sono stati tolti tutti i libri sulla storia politica della Cina.
Ma, stando alle altre disposizioni del Partito, anche l’economia del Paese dovrà rallentare: le aziende, statali e non, dovranno restare chiuse. Le attività in Borsa e le transazioni economiche verranno artificialmente rallentate. Degli operatori, inviati dal China Securities Regulatory Commission, avranno infatti il compito di mantenere al minimo il livello degli scambi.
[…] Li Keqiang. Non ci saranno votazioni. Il popolo non verrà chiamato alle urne. Leggendo le disposizioni di sicurezza imposte dal partito, Pechino verrà stretta sotto un controllo ancora più asfissiante. Mentre i […]