Ecco la squadra di Enrico Letta
“Non c’è bisogno di alcuna formula speciale per definire questo governo, che è politico e formato nella cornice istituzionale e nella prassi della nostra democrazia parlamentare” grazie all’impegno “delle forze che insieme garantiranno la fiducia nelle due Camere”. Non serve, dunque, lambiccarsi sul tipo di governo che verrà. Ciò che conta è che finalmente l’Italia ce l’abbia, un governo. A sessantuno giorni dal voto. Questo, infatti, era “l’unico governo possibile” e non si poteva aspettare oltre. A chiarirlo, di nuovo, è stato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo che Enrico Letta, presidente del Consiglio incaricato, ha sciolto la riserva sulla formazione dell’esecutivo. Letta, presentando alla sala stampa del Quirinale la lista dei ministri, ha ammesso “una sobria soddisfazione”, come è dovuta in questo momento, per “le competenze al servizio del Paese, il record di presenza femminile, il ringiovanimento complessivo della compagine”. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Filippo Patroni Griffi, vicepresidente e ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Agli Affari esteri andrà Emma Bonino, all’Economia Fabrizio Saccomanni, allo Sviluppo economico Flavio Zanonato, al Lavoro Enrico Giovannini, alle Infrastrutture Maurizio Lupi, alle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, alla Giustizia Annamaria Cancellieri, alla Difesa Mario Mauro, alla Salute Beatrice Lorenzin, all’Istruzione Maria Chiara Carrozza, ai Beni culturali Massimo Bray.
E ancora: agli Affari europei Enzo Moavero Milanesi, agli Affari regionali Graziano Delrio, alla Coesione territoriale Carlo Trigilia, Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, alle Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello, all’Integrazione Cécile Kyenge, alle Pari opportunità Josepha Idem, alla Pubblica amministrazione Giampiero D’Alia.
Napolitano ha in seguito chiarito che la lista dei ministri è “frutto dello sforzo paziente e tenace” da parte delle forze politiche “che hanno scelto la strada della collaborazione” e “un supplemento di volontà indispensabile da tutte le parti”.
“Il mio auspicio – ha concluso Napolitano – è che questo governo possa lavorare rapidamente con spirito di fervida coesione, senza conflittualità pregiudiziali”. Il giuramento del governo avverrà domenica al Quirinale alle 11.30.