Fare impresa in Italia. L’esempio di Waway
Cos’è Waway? Un servizio che “ti consente di trovare la migliore soluzione per partecipare ad un evento, ottimizzando tempo e costi di organizzazione”, in estrema sintesi. Oppure si può spiegare in quest’altro modo: Waway è l’idea di tre giovani lucani – Giovanni Setaro, Paolo Lanzalone, Barbara Pesce – che hanno pensato bene di facilitare la vita a quanti intendono intraprendere un viaggio di gruppo per assistere ad un evento, sia esso sportivo o culturale o altro. Per farla breve: volete assistere ad un concerto in una città che non è la vostra? Ci pensa Waway: basta inserire i dati e la piattaforma farà “il lavoro sporco” per voi, incrociando le offerte di compagnie aeree o ferroviarie con quelle di aziende partner del progetto al fine di restituire all’utente le soluzioni più vantaggiose.
C’è ancora un modo per descrivere Waway. La dimostrazione che fare impresa in Italia è possibile, a patto che i protagonisti abbiano la giusta dose di abnegazione alla causa, costanza e capacità di sapere attendere il momento propizio. Proprio come hanno fatto Giovanni, Paolo e Barbara negli ultimi due anni. Waway, infatti, nasce con il supporto di Bi Cube, incubatore di start-up, dopo la vittoria al Techgarage Basilicata. Sì, Basilicata. Non California, Silicon Valley, grandi mele. Basilicata, Italia.
Waway è online dal 5 febbraio e il lancio del portale è stato accompagnato da questo spot.
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