Dagli N.W.A. alla Beats, l’ascesa di Dr. Dre
Da Fuck Tha Police alla Apple, di strada ne ha fatta tanta Dr. Dre. Per i poco esperti: Dr. Dre è a capo della Aftermath, una delle più importanti etichette hip hop ma è, soprattutto, uno dei pionieri del gangsta rap negli N.W.A. alla fine degli anni ’80, insieme a Eazy-E, Ice Cube, MC Ren e Dj Yella. Oggi è uno degli imprenditori statunitensi di maggior successo.
Qualche settimana fa, complice anche un suo annuncio ufficioso su Twitter, prima Bloomberg poi il Financial Times rilanciano l’ipotesi – non una semplice indiscrezione – che la Apple sia sul punto di acquisire la Beats Electronics per poco più di tre miliardi di dollari. La Beats Electronics è una società specializzata nella produzione di cuffie, creata da Dr. Dre e Jimmy Iovine della Interscope Records. I due si conoscono da tempo. La Interscope comincia subito a distribuire gli album della Aftermath, dopo che Dr. Dre abbandona la storica Death Row Records che lui aveva contribuito a far crescere al fianco del controverso Marion “Suge” Knight. Intorno al 2006, Dre e Iovine riflettono sull’opportunità di mettere sul mercato un dispositivo per ascoltare musica che suoni nel modo giusto e che faccia tendenza. Nascono perciò le cuffie Beats che alla qualità audio affiancano una linea esteticamente convincente, al punto che in pochi anni – dal 2008 più o meno – non solo rapper e cantanti, ma anche numerosi sportivi iniziano a indossarle. Telecamere e obiettivi le inquadrano ad ogni evento. Così pubblicità assicurata e un’ottima strategia di marketing rendono il prodotto unico e appetibile, nonostante un costo non propriamente “popolare” (può variare dai 160 agli oltre 300 euro, dipende dal modello).
La strategia della Apple
Apple, si sa da un bel po’, ha un tesoretto di 159 miliardi di dollari che intende investire in altre attività. L’ultima operazione risale al 1997, e comunque all’epoca sborsò non più di 400 milioni di dollari per la NeXT (società peraltro fondata da Steve Jobs). Stavolta, invece, le cifre lievitano. Il 28 maggio, infatti, la società di Cupertino annuncia che rileverà – si presume entro l’anno – la Beats per tre miliardi di dollari, ripartiti in questo modo: 2,6 in contanti e i restanti 400 milioni in azioni. È una mossa che ci sta, anche a livello di immagine. Le cuffie Beats e gli iPod (o gli iPhone, insomma) sono già una coppia di fatto, da prima che i due colossi trovassero l’accordo. E poi la Beats ha da poco sviluppato una piattaforma per la fruizione di musica in streaming che – secondo alcune voci – resterà per il momento indipendente dall’orbita Apple (che ha iTunes Radio), ma che potrà tornare utile in futuro per contrastare la concorrenza di servizi simili come Spotify o Deezer.
Prima della mela morsicata
Non è che Dr. Dre e Iovine fossero rimasti a guardare prima dell’arrivo di Apple. HTC, azienda che produce smartphone, ha avuto una partecipazione in Beats al 25% fino all’anno scorso, dopodiché ognuno per la sua strada. Di accordi commerciali, in ogni caso, la Beats ne ha ancora parecchi. Ad esempio la Fiat in America, ma anche in Europa, sforna auto (di conseguenza anche alcuni modelli della Chrysler) che montano casse Beats by Dr. Dre.
Miliardari si diventa
L’annuncio di Apple spariglia le carte. Dr. Dre è il mentore di Eminem e con l’Aftermath gestisce gli interessi di alcuni tra gli artisti hip hop più in voga, tipo Kendrick Lamar. Il 2013 è valso nelle sue tasche qualcosa come 550 milioni di dollari, tra musica e cuffie. Forbes lo colloca al secondo posto tra i più ricchi dell’hip hop, alle spalle di Puff Daddy (700 milioni di dollari) e appena sopra JAY Z (520 milioni). Oggi Dr. Dre è il primo della scena black a diventare miliardario. I colleghi, Puff Daddy e Snoop Dogg su tutti, non possono fare altro che congratularsi con lui.
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