Gli attentati terroristici che hanno colpito l’Europa
Nella mattinata di martedì 22 marzo 2016, poco prima delle otto, ci sono state due esplosioni all’aeroporto Zaventem di Bruxelles, in Belgio. La procura federale ha presto confermato quello che in un primo momento era solo un sospetto: si è trattato di un attacco terroristico. Anche la metropolitana è stata successivamente presa di mira dagli attentatori: un’altra esplosione è avvenuta a Maalbeek, in un’area centrale della capitale belga, non distante dalle sedi delle istituzioni dell’Unione europea. Il bilancio, almeno fin qui, è di 34 morti: 14 all’aeroporto, 20 in metro (106 i feriti).
Nei giorni scorsi Bruxelles era stata sotto i riflettori per la cattura da parte delle forze dell’ordine di Salah Abdeslam, tra i responsabili degli attacchi a Parigi del 13 novembre 2015. Le autorità del Belgio temevano nuovi attentati, anche se non è chiaro quanto il gesto di martedì sia una ritorsione per l’arresto del ricercato o un’azione già pianificata. Tutti i voli da e per Bruxelles sono stati cancellati e i trasporti ferroviari per l’aeroporto sospesi. I mezzi pubblici sono fermi e il premier belga, Charles Michel, ha invitato la popolazione a restare in casa. Allerta massima nel resto d’Europa, Italia compresa.
Nell’ultimo anno il vecchio continente – dalla strage di Charlie Hebdo di inizio 2015 ad oggi – è stato teatro di attacchi terroristici. Ma a ben vedere è dal lontano 1995 che l’Europa subisce attentati significativi, per lo più di matrice islamica.
25 gennaio 1995. Un ordigno piazzato alla fermata della metropolitana di Saint-Michel esplode provocando otto morti e circa 200 feriti. L’attentato viene rivendicato dagli estremisti algerini del GIA, Gruppo Islamico Armato attivo durante la guerra civile algerina.
15 agosto 1998. A Omagh, città della provincia dell’Ulster in Irlanda del Nord, l’esplosione di un’autobomba provoca la morte di 29 persone. L’operazione è ad opera di un’organizzazione vicina all’IRA (Irish Republican Army).
11 marzo 2004. Madrid è il teatro dell’attentato più violento e sanguinoso mai visto in Europa. Dieci esplosioni su quattro treni diversi alla stazione di Atocha. 191 morti e più di 2.000 feriti ad opera di Al Qaeda.
7 luglio 2005. Ancora Al Qaeda, ma questa volta a Londra, dove una serie di esplosioni causate da attentatori suicidi su un autobus e tre convogli della metro provocarono la morte di 56 persone e il ferimento di 700 persone.
22 luglio 2011. Ad Oslo, l’estremista di destra Anders Behring Breivik uccide otto persone con l’esplosione di una bomba nei pressi del governo norvegese. Poi, indisturbato, si reca nel campo estivo organizzato dal partito Laburista sull’isola di Utoya dove spara uccidendo 69 studenti (il bilancio delle vittime arriverà a 77).
11 marzo 2012. A Tolosa, in Francia, il franco-algerino Mohamed Merah, di fede musulmana, uccide tre militari e, otto giorni più tardi, a Montauban irrompe in una scuola ebraica assassinando tre studenti e un professore.
18 luglio 2012. Burgas, Bulgaria, cinque turisti israeliani rimangono uccisi in un’esplosione ad opera degli Hezbollah.
24 maggio 2014. Al Museo Ebraico di Bruxelles il franco-algerino Mehdi Nemmouche spara uccidendo quattro visitatori, di cui due israeliani.
7 gennaio 2015. Attacco alla redazione di Charlie Hebdo. I fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly inviati dall’Isis uccidono 12 persone. Due giorni dopo colpiscono ancora al supermercato kosher di Porte de Vincennes, otto le vittime.
13 novembre 2015. Durante la notte un’operazione terroristica nel centro di Parigi e al teatro Bataclan, dove era in programma un concerto rock. I morti sono 130.
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