Le due facce della malnutrizione
In occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione, che si è celebrata il 16 ottobre, Save the Children punta il focus e lancia una nuova campagna a favore della lotta alla malnutrizione minorile, sottolineando che nel mondo, a causa della mancanza di cibo adeguato, ogni minuto muoiono cinque bambini sotto i cinque anni, per un totale di settemila. Dal rapporto dell’Organizzazione emerge che, a livello globale, oltre 50 milioni di bambini sotto i cinque anni subisce le gravi conseguenze della malnutrizione acuta, mentre uno su quattro, ovvero 151 milioni di bambini, è classificabile come malnutrito cronico.
Le cause di questa prolungata e grave, carenza di cibo sono imputabili a questioni e problemi sociali quali una forte povertà, siccità, carestie e guerre. Quello che preoccupa è anche gli adulti, infatti in generale il numero di persone che soffrono l’insicurezza alimentare è sempre in aumento, passando da 804 milioni nel 2016 a 821 milioni nel 2017, circa una persona su nove al mondo.
Le conseguenze della malnutrizione e dell’insicurezza alimentare non colpiscono solo i paesi a basso e medio reddito – dove comunque vivono nove bambini su dieci colpiti da malnutrizione acuta -, anche i paesi più industrializzati e sviluppati sono sensibili al tema, seppure in questi casi ha conseguenze diametralmente opposte: in Europa, come negli Stati Uniti, la malnutrizione infantile è correlata all’obesità. In particolar modo, secondo il rapporto redatto dall’associazione Helpcode che si occupa dei diritti dei bambini e dall’istituto pediatrico genovese Giannina Gaslini, in Italia sono un milione e 300 mila i minori che vivono in una condizione di povertà assoluta e quindi non riescono ad avere un’alimentazione adeguata.
Dal rapporto emerge che l’Italia si colloca al secondo posto nel continente europeo per diffusione dell’obesità infantile tra i maschi, il 21% dei bambini italiani, ed al quarto posto per quella femminile, il 14% ne è colpito. La malnutrizione infantile, che apre la strada all’obesità, non è però causata solamente da comportamenti alimentari dettati dalla carenza di cibo, infatti un bambino su tre è in sovrappeso o obeso per colpa di abitudini non corrette ed uno stile di vita troppo sedentario: l’8% dei bambini italiani salta la prima colazione mentre il 33% la fa inadeguata, il 53% fa una merenda troppo abbondante e il 20% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura e invece durante la giornata il 36% consuma ogni giorno bevande zuccherate gassate.
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