Usa 2020. A un anno dal voto/2
Si è votato, martedì 5 novembre, in Virginia, Kentucky e Mississippi, con esiti tutt’altro che trascurabili. Ed è stato diffuso in questi giorni un sondaggio particolarmente interessante…
di Fabio Germani
Con le elezioni in Virginia, Kentucky e Mississippi (in verità gli appuntamenti elettorali locali di martedì 5 novembre sono stati molti di più) arrivano segnali interessanti in ottica presidenziali 2020. I democratici sembrano confermare un trend positivo che in parte era stato già avviato con le elezioni di metà mandato dello scorso anno. La vittoria in Virginia e in Kentucky sono tutt’altro che trascurabili. Vediamo perché.
Nello Stato della Virginia, dove si è votato per rinnovare i seggi della Camera dei Delegati, i dem hanno ottenuto la maggioranza, strappandola così ai repubblicani che la detenevano da tempo. Il meccanismo dello Stato è complesso: da un po’ si osserva una trazione democratica in Virginia (democratico è anche il governatore Ralph Northam e democratico era pure il suo predecessore, Terry McAuliffe), tuttavia il parlamento locale esprimeva una maggioranza repubblicana da 20 anni. Nel 2016, poi, in Virginia si era imposta Hillary Clinton, seppur non di molto, su Donald Trump.
Altro risultato positivo per i democratici è quello del Kentucky (non ancora definitivo mentre scriviamo, ma che possiamo dare per acquisito). Il governatore repubblicano uscente, Matt Bevin, non molto popolare da quelle parti, ha perso di misura con lo sfidante democratico, Andy Beshear. In questo caso c’è da rammentare che nel 2016 la vittoria di Trump fu schiacciante, di 30 punti percentuali su Clinton. In questa prospettiva, insomma, non si può escludere che il Kentucky possa diventare uno Stato contendibile.
Nel Mississippi la corsa per il governatore è stata vinta agevolmente dai repubblicani, ma qui non ci sono particolari sorprese. Il candidato del Gop, Tate Reeves, è il vicegovernatore uscente ed ha avuto la meglio sullo sfidante Jim Hood, in uno Stato che nel 2016 vide trionfare Trump con oltre 15 punti di distacco. In altre elezioni locali i repubblicani hanno registrato conferme senza particolari difficoltà.
Uno sguardo, infine, ai sondaggi. Ce n’è uno, tra quelli diffusi nelle ultime ore, che desta particolare curiosità proprio per quella faccenda che il presidente americano si elegge Stato per Stato. Secondo una rilevazione New York Times/Siena College l’unico, tra i principali candidati dem, a tenere testa a Trump in Stati chiave quali Michigan, Pennsylvania, Wisconsin, Florida, Arizona e North Carolina sarebbe Joe Biden, al netto dunque dei sondaggi su scala nazionale che vedono tutti i contendenti dem in vantaggio sul presidente. Considerando che nel campo democratico Elizabeth Warren ha di recente superato lo stesso Biden, almeno stando ad alcune indagini, la notizia dovrebbe rendere felice Trump, il quale ha dalla sua nuovi elementi per confidare in una rielezione alla Casa Bianca.
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