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Bossi è in cerca di una soluzione di Commodo

Che farà Bossi a Pontida? Mostrerà il pollice verso o alzerà il dito medio? Berlusconi aspetta di sapere

Certo che alla domanda “il governo tiene?”, il gesto del pollice verso non poteva che far presagire un colpo di frusta neanche troppo inaspettato. Però la risposta di Bossi è stata prontamente chiarita da un portavoce della Lega Nord che ha precisato come in verità quello del Senatùr sia stato piuttosto un modo dei suoi per dire che non aveva intenzione alcuna di rispondere alle domande dei giornalisti. Smentite a parte, restano le due reazioni contrapposte. Il premier, alla medesima domanda, aveva in mattinata ostentato sicurezza. Qualche ora più tardi il leader del Carroccio ha fatto il tipico gesto con cui gli imperatori romani condannavano a morte lo sconfitto di turno. Ora è assai probabile che davvero Bossi non volesse intendere quello che in un primo momento era apparso così lapalissiano. Ma i malumori della Lega Nord sono evidenti a tutti. Roberto Maroni, proprio oggi, ha invitato i cronisti, e non solo loro, a seguire gli sviluppi di domenica: “Vi rimando a Pontida, Berlusconi ascolterà attentamente”. Sarà dal palco allestito sul pratone, infatti, che la Lega dirà la sua sulla tenuta della maggioranza e sulle recenti sconfitte elettorali. E a rincarare la dose in questo senso è stato Roberto Castelli: “Il governo è in difficoltà e Pontida sarà un esame insieme con i nostri militanti per rilanciare l’azione della Lega e possibilmente l’azione del governo”.
I mal di pancia ci sono, inutile negarlo. Alle batoste rimediate alle ultime consultazioni, il Carroccio ha sempre risposto con un silenzio tombale intervallato dalle lunghe riunioni dei maggiori esponenti nella sede milanese di via Bellerio. La base del partito non sembra più convinta dell’alleanza con Berlusconi (il quale viene considerato il maggiore responsabile di una tale perdita di consensi) e il tira e molla sulla questione del decentramento e del relativo spostamento di alcuni ministeri al nord non ha aiutato affatto. Tutto ciò sembra certificare un’imminente crisi in seno alla maggioranza. È vero, però, che è ancora presto per i pronostici o per decretare fino a che punto la Lega sia disposta a premere sull’acceleratore. La tappa a Pontida sarà dunque di vitale importanza per il Carroccio: a Roma giungeranno delle richieste forti e chiare e probabilmente qualche ultimatum condito dalle espressioni colorite del leader leghista. Il famoso pratone, infatti, è anche un ricettacolo di rituali e gestualità. Bossi potrebbe rifare il pollice verso o magari alzare di nuovo il dito medio. In entrambi i casi, stavolta, non un segnale positivo per Berlusconi.

 

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