QUANDO FINIRA’ IL TRUMAN SHOW? | T-Mag | il magazine di Tecnè

QUANDO FINIRA’ IL TRUMAN SHOW?

di Andrea Ferraretto

Un dato emerge con chiarezza negli ultimi tempi: le persone sono stanche di un modo di fare politica basato soltanto sugli slogan e sulle parole (urlate). La politica deve essere in grado di ricostruire la credibilità delle proposte e di chi si candida a rappresentare i cittadini. Il risultato dei referendum, su aspetti “sensibili” della vita quotidiana, come energia e acqua, ha rilanciato il tema dei beni comuni, da troppo tempo dimenticati e relegati in un angolo dalla politica delle coalizioni elettoralistiche, degli accordi instabili e dei talk show. È stato chiesto, da 27 milioni di italiani, di rimettere al centro dell’agenda il tema del futuro, di come costruire una speranza in un mondo che cambia velocemente

, aggiornando la capacità di assumere decisioni che siano in grado di rispondere alle crisi, economiche, sociali e ambientali. Non a caso, quest’anno, per la prima volta, la Festa del PD di Roma, un evento di grandi dimensioni, che lo scorso anno ha avuto oltre 800mila visitatori, ha introdotto scelte che puntano a ridurre l’impatto ambientale, dimostrando che è possibile cambiare lo scenario, a partire da gesti quotidiani: stoviglie, bicchieri e posate sono biodegradabili e compostabili, la raccolta differenziata viene fatta con scrupolo, gli stand presentano aziende che operano nel settore della green economy, si può bere l’acqua di rete, refrigerata e gassata, … . Scelte concrete, portate dentro a un grande contenitore di comunicazione politica, utili a creare sensibilizzazione e condivisione sulle scelte che hanno a che fare proprio con quei temi che sono oggetto di notizie ed emergenze interminabili: i rifiuti, l’acqua, l’energia, … . È un fatto che a farlo sia un partito politico, che ha scelto di calarsi nelle scelte che vengono imposte ai cittadini investendo risorse e lavoro nel far sì che, anche abolire i piatti di plastica usa e getta, rappresenti una scelta di campo, una distinzione tra chi vuole cambiare e chi vuol continuare a discutere del nulla. Un piatto può fare la differenza: se Napoli e non solo, sono nell’emergenza rifiuti lo si deve anche all’assenza di scelte per ridurre i rifiuti prodotti, nella necessità di realizzare un ciclo dei rifiuti che veda il ruolo dei singoli cittadini e delle amministrazioni, nella necessità di individuare soluzioni che prevedano gli impianti di compostaggio e una maggiore consapevolezza nei consumi. Se il vento cambia deve cambiare per davvero, nelle stanze della politica come nelle case degli italiani: perché l’Italia deve uscire dal Truman show e rientrare nella realtà quotidiana. Per farlo serve una cosa sola: la credibilità

 

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