Vittorio Feltri: “Incredibile come ognuno pensi solo a salvare se stesso”
L’editoriale di oggi di Vittorio Feltri sul Giornale è di quelli che, giocoforza, provoca polemiche a go go. Feltri torna sulla strage nell’isola di Utoya, in Norvegia, dove erano radunati i giovani laburisti, molti dei quali uccisi dal finto poliziotto Anders Breivik. “Ragioniamo – scrive Feltri –. Cinque, sei, sette, dieci, quindici persone, e tutte disarmate, non sono in grado di annientare un nemico, per quanto agisca da solo, se questo impugna armi da fuoco. Ma 50 – e sull’isola ce n’erano dieci volte tante – se si lanciano insieme su di lui, alcune di sicuro vengono abbattute, ma solo alcune, e quelle che, viceversa, rimangono illese (mettiamo 30 o 40) hanno la possibilità di farlo a pezzi con le nude mani. Ci rendiamo conto. Cose così sono facili da scrivere, standosene qui seduti alla scrivania, e molto più difficili da praticare sul campo mentre echeggiano gli spari e decine di corpi cadono a terra senza vita. Ma è incredibile come, in determinate circostanze, ciascuno pensi soltanto a salvare se stesso, illudendosi di spuntarla, anziché adottare la teoria più vecchia (ed efficace) del mondo: l’unione fa la forza”.
Caro vittorio, il problema è che non sei mai nel posto giusto al momento giusto!
[…] ognuno di noi un potenziale killer. A far discutere nella giornata di lunedì, inoltre, è stato l'editoriale di Vittorio Feltri, sempre sul Giornale. Secondo Feltri una parte di responsabilità per quanto […]