D’Alema e i matrimoni gay: “Polemica esagerata”. La nota di Anna Paola Concia
Una frase detta ad una festa del Pd. Questa in soldoni: “Il matrimonio come è previsto dalla Costituzione del nostro Paese, se non la si cambia, è l’unione tra persone di sesso diverso finalizzata alla procreazione. Tra l’uomo e la donna, questo dice la Costituzione”. E così le associazioni per i diritti degli omossessuali hanno criticato aspramente Massimo D’Alema.
Anche Anna Paola Concia, che da sempre si batte in prima linea sul tema, ha diramato una nota che ha tutta l’aria di essere una lettera aperta a D’Alema: “Caro D’Alema, la tua dichiarazione sui matrimoni gay è la prova provata che non sei un cinico, come vieni sempre descritto, altrimenti non avresti detto quelle corbellerie. Un vero politico cinico, che sa che in questo momento storico nel nostro Paese i riflettori sono puntati su queste tematiche, non avrebbe usato quelle parole e seppure messo alle strette sarebbe stato più elegante e diplomatico. Caro D’Alema, quando ti rimproverano che vuoi riproporre il Pci degli anni ‘50, evidentemente una qualche ragione ce l’hanno: parli di diritti civili ancora come se fossero diritti borghesi. Forse ti sei sentito un cinico perché pensavi di sedurre l’Udc, ma sappi che Casini quel matrimonio con te, non lo vuole proprio fare. Caro D’Alema, in ultimo voglio solo dirti che questo modo di fare politica non aiuta certo il Partito democratico; al contrario non fa altro che avvelenare i pozzi”.
Da par suo l’ex ministro degli Esteri ha risposto a quanti lo hanno criticato in queste ore: “Si è montata una polemica esagerata. Probabilmente non mi sono spiegato con chiarezza. Ma la mia vita politica testimonia che ho sempre difeso i diritti degli omosessuali contro ogni forma di discriminazione e di omofobia”.