Le morti sul lavoro che (non) si leggono sui giornali
L’incidente avvenuto lunedì nei pressi di Frosinone alla Pirotecnica Cancelli che ha causato la morte di sei persone (ci eravamo lasciati ieri con il bilancio di cinque) è di quelle notizie che finiscono in prima pagina, come è normale che sia. Sconcerta un po’, tuttavia – lo avevamo sottolineato anche in precedenti occasioni –, come sia l’incidente più o meno grave a stabilire la priorità di un tema delicato quale è la sicurezza sul lavoro. Sono quotidiane, purtroppo, le sciagure che avvengono sui luoghi di lavoro, non sempre menzionate dai giornali. Spesso neppure rientrano nelle statistiche ufficiali. Basti pensare che le stime di inizio anno dell’Inail avevano registrato una diminuzione delle morti sul lavoro nel 2010 del 6,9 per cento.
Ma a leggere quelle in “tempo reale” dell’Osservatorio Vega Engineering si scopre che rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso c’è stato un incremento del 7,4 per cento, pari a 24 vittime in più. Sono numeri poco lusinghieri che contemplano il sommerso rappresentato, ad esempio, da coloro che lavorano in nero. Morti silenziose, che non occupano alcuno spazio nei media.