Dati Istat. Imprese, fiducia in costante calo (-10%)
Che il contagio sia partito dai lavoratori, dai mercati o dalla politica non è dato sapere. Certo è che la sfiducia è sempre più radicata negli imprenditori italiani, il calo è costante secondo quanto riportato nell’indagine Istat del III° trimestre 2011 sulla fiducia delle imprese manifatturiere e delle costruzioni. I numeri parlano chiaro: il clima di fiducia registra un sensibile calo, scendendo a settembre a 94,5 da 98,6 del mese di agosto, mentre se ritorniamo a gennaio 2011 la perdita è di quasi il dieci percento (dato gennaio 2011: 103,7).
A trascinare verso il basso è il settore dei beni strumentali che scende da 96,9 a 90,2, da 99,3 a 95,5 nei beni di consumo e da 99,3 a 97,1 nei beni intermedi.
Lo scenario ci riporta a gennaio 2010 per il dato generale, ed è già una amara scoperta, ma se andiamo nel dettaglio c’è vento di forte recessione: per ritrovare una percentuale analoga nel settore manifatturiero dei beni di consumo bisogna risalire fino al 2009. Un’industria ferma da due anni rispecchia una domanda che ristagna. Il made in Italy è decisamente in crisi.
Due anni di politiche sbagliate sul fronte dei consumi, è la deduzione che viene naturale, meno soldi spesi per i beni ordinari, quelli del paniere del primo consumo. Se la frenata della produzione è così brusca è la conseguenza evidente di una domanda che va sgretolandosi. O almeno la domanda di beni italiani, perchè gli imprenditori considerano i loro più pericolosi competitors la Cina e la Germania, paesi versi i quali si sono rivolti i consumatori italiani.