Tecnè: centrosinistra consolida vantaggio
La crisi fa sentire i suoi effetti sul consenso politico. Da giugno cresce l’area del non voto e calano i principali partiti. La spinta antisistema rappresentata dal movimento cinquestelle raggiunge il 4%. Nel PdL si registra una flessione del 2% da luglio 2011, ma se si raffronta il dato con le ultime elezioni politiche emerge un distacco di quasi 13 punti percentuali ( dal 37,4% del 2008 al 24,5% del settembre 2011).
La Lega con l’8.5% delle preferenze non è più il contenitore degli scontenti del PdL, che si orientano verso l’area del non voto e del nuovo polo centrista.
Spostandosi all’opposizione, si registra una battuta d’arresto nella crescita del Pd a vantaggio di IdV e Sel (28% contro il 29,5% di luglio), ma il Pd si conferma comunque primo partito.
Nel complesso si consolida lo scarto del centro sinistra (Pd, Idv, Sel, Ps, Federazione della Sinistra, Radicali) sul centro destra (Lega, PdL, La Destra) con un + 12,5%.
“In questo momento la crisi economica e la crisi politica si avvitano su se stesse – spiega Carlo Buttaroni, sociologo e Presidente di Tecnè – c’è una corrispondenza tra comportamento elettorale e malcontento nella società, all’aumento del disagio si registra un aumento dell’area del non voto e contestuale una crescita di quei partiti che non rappresentano un’opzione di governo del paese”.