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Steve Jobs: il “genio visionario”

di Fabio Germani

Non sono frasi di circostanza. Non lo sarebbero comunque, parlando di lui. Il mondo piange Steve Jobs, “il genio visionario” capace di creare dal nulla una azienda come la Apple (era il 1976) e di rilanciarla nei momenti più bui. Capace di rendere l’ovvietà una eccezionalità, di coniugare la tecnologia all’estetica. Capace, soprattutto, di cambiare la vita di ognuno di noi (i social network sarebbero poca roba se non avessimo avuto in mano un iPhone).
Lo stile casual di Jobs, eppure così elegante – imitato da molti, da ultimo anche da quel Tim Cook che il 24 agosto ne ha preso il posto alla guida dell’azienda –, ha limato l’essenza dei suoi prodotti, da Apple I all’iPad. “Siate affamati, siate folli”, è il suo lascito. E ancora: “Il tempo che avete è limitato. Quindi non sprecatelo vivendo una vita scritta da altri”. Il discorso del 2005 ai neolaureati di Stanford “dovrebbe diventare un testo scolastico”, ha scritto non a caso il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, su Twitter.
Perché Steve Jobs non è stato semplicemente “quello della Apple”. È stato un’icona, “è stato l’autore della sua vita e ha ispirato molti autori della loro vita”, come ha osservato Luca De Biase.
La malattia, un tumore al pancreas annunciato nel 2004, non ha frenato il suo genio. Ad agosto, però, il primo choc che riportò tutti noi sulla Terra: “È venuto il giorno in cui non posso più rispettare i miei compiti di Ceo”. Lasciava, Steve Jobs, insegnandoci che la vita è molto più di ciò che appare.
Da quel giorno gli esperti si lambiccano ossessivamente su cosa sarà la Apple senza di lui. Non c’è una risposta a questa domanda. Fare previsioni nel medio e lungo periodo, adesso, è quasi impossibile. Possiamo ricordarlo per quello che ha dato, per ciò che ha rappresentato. “Al mondo raramente qualcuno ha il profondo impatto che ha avuto Steve, gli effetti del suo lavoro si sentiranno per molte generazioni”, ha affermato Bill Gates.
In pochi minuti, non appena si è saputo della sua morte, l’hashtag #RIPSteveJobs era trend su Twitter. Ma come ha notato Andy Carvin, responsabile social media della Npr, “in verità lui è stato trend per oltre trent’anni”.
Addio Steve.

 

1 Commento per “Steve Jobs: il “genio visionario””

  1. […] una giornata all’insegna del ricordo di Steve Jobs. Tutti i giornali, nessuno escluso tra cui il nostro, hanno tentato di dedicargli il migliore ritratto possibile. Forse, però, c’è […]

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