Tecnè: Apple, una religione come uno stile di vita
Buttaroni: “Esce di scena non solo un uomo carismatico, ma un interprete della storia e un uomo capace di guardare al futuro come un territorio da conquistare”.
Apple una religione senza base teoretica e filosofica ma basata su una liturgia che corrisponde ad uno stile di vita. Questa la lettura del fenomeno Apple di Carlo Buttaroni, sociologo e Presidente dell’istituto di ricerca Tecnè, alla notizia della scomparsa di Steve Jobs. Molto più che una società informatica quindi ma l’adesione ad uno stile di vita. “Aprire un Mac, avere un iPhone, ascoltare un iPod, leggere su un iPad vuol dire identificarsi in un modello, si valica il concetto di prodotto perché parliamo di simboli che permettono di entrare in relazione, fare il proprio ingresso in una comunità senza confini nazionali, informale, appassionata”.
Il modello di vita proposto dalla filosofia di Jobs, rappresentato appieno dalla commemorazione semplice, essenziale e chiara oggi negli Apple store, non scompare con l’uscita di scena del suo creatore, la morte di Jobs anzi potenzia il messaggio. “Un uomo carismatico – commenta Buttaroni – un interprete della storia capace di guardare al futuro come un territorio da conquistare. Una persona che ha fatto sua la filosofia del fare semplicemente ciò che serve fare e farlo con passione”.