La sensazione di essere parte di qualcosa
Scrivo questo articolo, come spesso accade, con il mio iPad, poco prima di imbarcarmi sull’aereo. Di fronte a me una ragazza lavora con un computer Apple, di quelli leggeri e sottilissimi, appoggiato sulle gambe. Accanto un ragazzo tira fuori dallo zaino il suo Mac, lo accende e sulla scocca in alluminio si illumina la Mela morsicata.
Nessun segno di intesa, eppure si intuisce che ci sentiamo tutti e tre parte di qualcosa. Un qualcosa che non ha un nome, un luogo fisico di riferimento, un tempo in cui esprimersi, uno spazio in cui manifestarsi.
Ė soltanto una sensazione di esserci e partecipare, il senso di un’identità dentro una piccola ma significante porzione di futuro.
Cosa rappresenti Steve Jobs è difficile capirlo se non si è mai provata la sensazione di sentirsi parte di qualcosa che si rivolge a noi e – allo stesso tempo – parla di noi e di come siamo.
Apple non è un desiderio cieco e tecnologico ma un racconto di identità che si mescolano, di storie che si intrecciano, di vite che guardano al futuro. Sicure di viverlo adesso il futuro.
Steave Jobs è “the post man”, l’uomo del giorno dopo che guarda il futuro come un territorio da conquistare. Ma è anche l’uomo della posta, che consegna il suo messaggio alle generazioni che verranno: “Siate affamati, siate folli”, ci ha detto. E ancora: “Il tempo che avete è limitato. Quindi non sprecatelo vivendo una vita scritta da altri”.
Forse nessun altro simbolo tecnologico sarà mai forte come la mela di Apple. Una religione che non ha un sopporto teoretico o filosofico. Non è una fede, non ha dogmi. E infatti la comunità di Apple non si sente di andare contro l’ortodossia se critica e dissente, semmai contribuisce a un bene comune. Ognuno può partecipare a scrivere la buona novella offrendola agli altri, nel più grande raduno della creatività che è Apple Store. La Mela è uno stile di vita, Jobs il suo primo interprete e mancherà a tutti il suo genio visionario.
Cosa sia Apple è nelle parole attraverso cui è stato dato l’annuncio sul sito della Mela, la foto di Jobs e due date: 1955-2011.
complimenti.. bellissimo commento ad una genialità contemporanea