Ma l’Italia rialzerà la testa in estate
Se Monti attuerà le misure giuste, l’Italia rialzerà la testa a partire da luglio. L’onda lunga della precedente gestione della cosa pubblica e gli effetti delle manovre speculative peseranno sulla crescita nazionale, sulla pressione fiscale per aziende e cittadini e sui mercati ancora per diversi mesi. Questa è la nostra analisi di previsione, in qualità di istituto di ricerca Tecnè, l’indomani dell’insediamento del nuovo esecutivo.
Non è plausibile una ripresa in tempi brevi, anzi. Quello che ci aspetta è il semestre in cui l’Italia pagherà più caro il prezzo della crisi mondiale in termini di pressione fiscale, diminuzione del potere d’acquisto, tagli dei servizi, disoccupazione. L’immobilismo del precedente governo non ha fatto che aggravare il compito che oggi Monti si appresta a prendere ufficialmente in carico.
Il compito però del professore valica i confini dell’aggiustamento economico finanziario dello Stato.
La vera sfida del nuovo premier e in concerto con il Parlamento sarà superare la degenerazione culturale e politica, lascito del berlusconismo, e recuperare il senso di responsabilità delle istituzioni. Solo così potrà di nuovo salire la fiducia dei cittadini nei suoi rappresentanti. Inoltre se il governo Monti non si allontanerà dal solco politico ispirato alla costituzione e all’unità tracciato nei mesi scorsi dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, metterà in moto un processo di riparazione del tessuto democratico e acquisizione di buone pratiche politiche che segnerà l’inizio di un nuovo capitolo per il nostro Paese.