Società disgregata
Non so se l’uccisione di Diop Mor e Samb Modou sia davvero figlia degenere di una società disgregata, della solitudine e della disperazione che impediscono di guardare nel diverso da sé un proprio eguale. È la tesi che ho ascoltato ieri sera da Giuliano Ferrara: ha un suo significato e una sua controprova, per esempio nella follia del branco che a Torino s’è scatenato contro il campo nomadi per vendicare un’offesa inventata. Naturalmente è una tesi che, nel coinvolgerci tutti nella corresponsabilità di aver costruito una società senza vincoli di valore, senza condivisione di regole e di sentimenti, esclude qualche spiegazione più parziale e forse più incisiva, più circostanziata. Come sarebbe, ovviamente, individuare e colpire una sottocultura della destra estrema che ha una sua eternità ma ha avuto anche una sua recrudescenza negli anni recenti segnati dalla crisi, dalla globalizzazione, dalle migrazioni di massa.
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