Generazioni indifese
La riforma delle pensioni è stata presentata dal ministro Fornero come primo passo verso un cambiamento del «ciclo di vita» di tutti noi italiani. Dietro questa espressione un po’ oscura sta una proposta molto ambiziosa che potrebbe rivoluzionare – se tradotta in pratica – il modello economico e sociale del nostro Paese, rendendolo più dinamico, equo e sostenibile.
La nostra esistenza è scandita, si sa, da una sequenza di fasi temporali in cui ciò che avviene «prima» (poniamo, durante l’infanzia o l’adolescenza) tende a influenzare ciò che accade «dopo»: a scuola, nel lavoro e così via fino al pensionamento. Per fortuna disponiamo di ampi margini di libertà (e dunque responsabilità) per le nostre scelte. Ma un ruolo importante è giocato da quelle politiche dello Stato che ci accompagnano «dalla culla alla tomba», per dirla con Beveridge (il padre fondatore del welfare britannico).
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