Mancata “libertà”
Quando invase l’Iraq, nel 2003, George W. Bush credette che gli americani sarebbero stati accolti come liberatori e annunciò la fine della guerra, poche settimane dopo, di fronte a una scritta che proclamava al mondo: «Missione compiuta». Il presidente riteneva che il conflitto fosse giustificato dai legami di Saddam Hussein con il terrorismo islamico e dall’esistenza di armi chimiche e nucleari, di cui il dittatore avrebbe potuto servirsi contro il «mondo libero». Nessuna di queste affermazioni era vera. Non erano veri i legami con Al Qaeda, non esistevano armi di distruzione di massa, gli americani erano «liberatori» soltanto per una parte del Paese e la guerra, quando finalmente Bush uscì dalla Casa Bianca, non era finita.
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