Per una Rai apolitica
L’occasione che si presenta, in questo primo trimestre 2012, per cominciare a liberare la Rai dalla stretta della politica è forse irripetibile: alla fine di marzo scadrà l’attuale Consiglio di amministrazione. Uno snodo ideale per varare una rapida riforma dei criteri di nomina della governance. A nessuno schieramento conviene più tenere in vita un meccanismo che include uno spoils system a ogni cambio di governo. Con le regole della legge Gasparri si accetta la prospettiva di un Cda fotocopia del governo in carica: e di lì discendono nomine ‘di area’ nei tg e nelle reti attribuite con riti e criteri da Prima Repubblica, con tanto di bilanciamento per l’opposizione del momento. Il recente caso Minzolini è la punta più visibile di un iceberg tuttora vasto e solido.
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