La trasformazione
Ci sono stati due Oscar Luigi Scalfaro. Quello della Prima Repubblica che contribuì a fondare da giovane costituente. Quello della Seconda, che tenne egualmente a battesimo dal Quirinale dove fu intronato nella primavera del 1992 nei giorni convulsi dell’attentato a Giovanni Falcone. Nel primo mezzo secolo di carriera è stato un classico dc che, tenendo il profilo basso, si è arrampicato all’ombra dei grandi De Gasperi, Scelba, eccetera, raggiungendo mete che non sembravano alla sua portata. Era un baciapile parruccone che poteva passare per un indigesto mattone se non fosse stato particolarmente spiritoso e tanto maligno da rendere molto divertente la sua compagnia. Si trasformò invece in una serpe tout court quando Silvio Berlusconi entrò in politica.
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