Resurrezione
Erano riunioni semiclandestine, convocate – chissà perché – la mattina presto. Riunioni con pochi intimi, da matrimonio di Renzo e Lucia: dieci, dodici persone, chiamate ad approvare il bilancio consuntivo di un partito non più in vita, la Margherita. L’ultima volta era la mattina del 20 giugno 2011 accadde qualcosa di molto curioso. Luigi Lusi, il tesoriere, lesse le varie voci del bilancio e Arturo Parisi, per poterle giudicare, chiese un po’ di tempo di più, almeno «un aggiornamento al pomeriggio». Non fu facile, ma alla fine si convenne che la richiesta era ragionevole. Tra le voci del bilancio, ce ne era una (“attività”) molto più ricca del previsto, visto che il partito era stato sciolto tre anni prima e visto che l’esposizione corrispondeva ad alcuni milioni di euro. Parisi chiese conto: «E questa spesa a cosa corrisponde?».
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