Il futuro dell’Occidente
Importanti pubblicazioni su entrambe le sponde dell’Atlantico sono piene di riflessioni ansiose sul futuro dell’Occidente. E per una buona ragione. L’Europa e gli Stati Uniti stanno attraversando contemporaneamente un periodo prolungato di debolezza economica e politica. Nel frattempo, molte delle potenze emergenti del mondo godono di una crescita economica stabile e stanno allargando la loro influenza geopolitica. Si profila all’orizzonte l’eventualità di un’epoca «post-occidentale».
Di recente Zbigniew Brzezinski e Marta Dassù hanno dato sulle pagine de La Stampa il loro ponderato contributo a questo dibattito. Brzezinski suggerisce che l’Occidente dovrebbe rafforzarsi attraverso l’ampliamento verso Est, estendendo il suo retaggio alla Russia, alla Turchia e agli alleati asiatici pronti a vigilare sulla crescita della Cina. Dassù sostiene che l’Occidente dovrebbe guardare non solo a Est, ma anche a Sud, includendo il Brasile e gli altri in una più ampia comunità «panatlantica». Come ha fatto in tutta la sua storia, Brzezinski e Dassù concordano su questo, l’Occidente dovrebbe rafforzarsi attraverso l’espansione geografica.
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