Addio Dulbecco
Mentre il frastuono di una delle edizioni più sguaiate e sbilenche del Festival si fa eco lontana, se n’è andato Renato Dulbecco: scienziato, padre della mappa del genoma, premio Nobel, ex partigiano, gentiluomo soprattutto. Entrò nel salotto degli italiani nel 1999, in punta di piedi, quando condusse Sanremo accanto a Fabio Fazio con una grazia che oggi si può solo rimpiangere. La scelta di Fazio non fu capita subito: il professore fu accolto da una perplessità diffidente, forse figlia del pregiudizio che vuole gli uomini di cultura per forza noiosi.
Il giorno in cui fu annunciato “Dulbecco al Festival”, nessuno ci credeva. Tutti scettici, straniti, increduli. “Mi telefonò due volte Lamberto Sposini, che allora era al Tg 1”, racconta Fazio. “Era sicuro che fosse una notizia falsa. Mi disse: ‘ Ma è chiaro che è uno scherzo, dai piantala’”. Invece era vero. Il Festival ebbe ascolti stellari: oltre il 62 per cento di share la prima e l’ultima sera.
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