Il ritorno del Cavaliere
Mario Monti ha appena fatto in tempo, mercoledì, a dire che se il suo governo riuscirà a raggiungere i propri obiettivi non gli sarà chiesto di proseguire anche dopo il 2013: un modo elegante per far capire che i partiti lo aiutano fino a un certo punto a fare quel che è necessario e ad attuare il programma per cui è stato chiamato. Ed ecco Berlusconi di nuovo in campo, ieri, a obiettare che nel 2013 la formula della larga coalizione di Pdl, Pd e Terzo polo potrebbe rafforzarsi e continuare con l’ingresso nel governo di ministri politici dei tre partiti e con l’obiettivo di realizzare (o completare) il programma delle riforme più urgenti, dalla giustizia al fisco all’architettura istituzionale.
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