Editoria: sarà internet la chiave dello sviluppo
Secondo una ricerca condotta dal Politecnico di Milano, intitolata New Media & New Internet , sarà il nuovo web il punto focale dello sviluppo del mercato mediatico. Quell’internet, la cui fruizione alimenta e viene alimentata dal diffondersi sempre più frenetico di smartphone, tablet, app e socialmedia vari.
Secondo la ricerca, benché new media e media tradizionali siano strettamente legati, al crescere di uno si registra un calo dell’altro, un movimento questo che non essendo uniforme non consente la crescita del settore in generale, anzi.
Secondo l’indagine il crollo dei media tradizionali è stato del 5%, un calo che ha fatto passare il mercato da 11,9 a 11,4 miliardi di euro, una flessione che i nuovi media non riescono a compensare a causa del piccolo aumento che ha visto il passaggio da cinque miliardi a 5,3.
In particolare sono auementati del 3% i ricavi “pay” per quanto riguarda le tv, mentre sono calati del 4% quelli della stampa.
Se da un lato è aumentata l’advertising per le new tv, aumento addirittura del 23%, cala dell’8% il dato relativo alla pubblicità della tv tradizionale e del 5% per la radio e la stampa.
A testimonianza del fatto che sarà internet la chiave dello sviluppo economico il Politecnico di Milano, nella sua ricerca, fa notare che un fortissimo aumento lo hanno registrato i ricavi ottenuti dalle applicazioni per dispositivi mobili, che crescono di oltre il 130%. Anche la pubblicità nei social network raddoppia rispetto all’anno precedente e ciò si deve anche all’aumento costante di utenze (24 milioni in Italia).
Anche nelle piattaforme per la fruizione di video online, l’advertising ha registrato un notevole aumento, crescendo del 30%.
Sicuramente maggiori meriti per la crescita si devono alla diffusione di smartphone e tablet sui quali la raccolta pubblicitaria è aumentata del 110% e del 70%, dati che pronosticano un sorpasso del pc, nonostante il cui contributo venga considerato la quota maggiore, 40%.
Secondo Andrea Rangone, Responsabile degli Osservatori Ict del Politecnico di Milano, sarà proprio grazie ai nuovi media che l’Italia potrà entrare “a testa alta nella nuova economia digitale” e, per questo, consiglia al settore di prestare più attenzione al consumatore digitale e alla sua esperienza multicanale, di basarsi su nuove competenze e rete di collaborazioni, di puntare su un diverso approccio al mercato e su una maggiore creatività nello sviluppo di prodotti e servizi.
La crescita sarebbe ancora maggiore se gli sviluppatori dell’ambiente economico digitale come Apple trattassero i produttori di contenuti come co-creatori della loro ricchezza, e non come o limoni da spremere o come schiavi da aggiogare. Parlo naturalmente da editore di contenuti digitali che si scontra quotidianamente con questa realtà.