Monti a Seul
Monti ha insistito perché gli accordi per la riforma del mercato del lavoro si concludessero prima della sua partenza per l’Oriente. Credo che la conclusione sia stata meno rassicurante di quanto sperasse. Ma il premier non ha esitato a sottolineare il collegamento fra il suo viaggio e i risultati dell’azione che il governo conduce da quando è in carica: un «road show», alla ricerca di consensi degli investitori globali per come l’Italia sta riordinando i suoi conti e mettendo a punto le riforme strutturali.
Ciò fa riflettere sull’espressione «ce lo chiedono i mercati», spesso usata, dai commentatori e dallo stesso governo, per motivare i provvedimenti che vengono proposti. Qualcuno, critico nei confronti delle proposte, usa l’espressione polemicamente, la affianca al «ce lo chiede l’Europa» nel presentare i provvedimenti come imposti dal di fuori, anche contro i nostri interessi. Chi sono questi «mercati» che chiedono, interferiscono, giudicano, premiano e puniscono?
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