Il Papa a Cuba
Ciò che, dopo tre lustri, colpisce è il contrasto più che la similitudine nel paragone tra i due incontri papali di Fidel Castro. Nel 1998 il pontefice polacco, promotore della caduta del comunismo, vide un Fidel ancora in piena forma, cordiale, aitante, sicuro di sé e miracolosamente invulnerato dal collasso dei regimi di cui egli e la sua isola apparivano gli estremi caposaldi sopravvissuti nel mare dei Caraibi.
Fu un evento di portentosa solennità mediatica, con al centro due robusti protagonisti del secolo scorso, due insuperabili artisti della comunicazione di massa; il loro abbraccio da sponde opposte, davanti gli occhi del mondo intero, sembrò segnare la fase conclusiva di un’epoca che nella caduta del muro di Berlino aveva avuto la spinta iniziale favorita da Wojtyla.
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