Spaccata in due
Il regista afro-americano Spike Lee denuncia via Twitter l’indirizzo del presunto killer di un ragazzo nero in Florida, e per qualche ora diventa l’eroe protagonista di una coraggiosa campagna antirazzista. Ma l’indirizzo svelato dall’autore dei film «Malcolm X» e «La 25ª ora» non corrisponde a quello di George Zimmerman, il bianco di 28 anni, accusato di avere ucciso il 26 febbraio a Sanford, Florida, il diciassettenne Trayvon Martin. E’ casa di due pacifici pensionati, Elaine e David McClain, la cui sola colpa è avere un figlio di 41 anni che usa il cognome «Zimmerman», omonimo dello Zimmerman sotto inchiesta, a piede libero, per omicidio: il nome è abbastanza comune negli Usa, Bob Dylan si chiama in realtà Robert Zimmerman.
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