Pensioni, Petriccioli: “Non si sostituiscano i numeri alle persone, nessun lavoratore sia lasciato solo”
Il Segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, ha diffuso un comunicato in cui scrive: “A prescindere da quelli che sono i dati o i numeri ci attendiamo che il Governo faccia un’operazione di giustizia, dando una risposta immediata a tutti coloro che hanno perso il lavoro e che a seguito dell’innalzamento dei requisiti pensionistici rischiano di rimanere senza reddito e senza pensione e ripristinando il diritto ad accedere al pensionamento coi vecchi requisiti a tutti i lavoratori esodati che hanno concluso accordi sulla base di regole che sono state cambiate in corso d’opera.
“Il Governo deve capire che dietro i numeri ci sono delle persone che hanno lasciato il lavoro, facendo affidamento sul quadro normativo in quel momento vigente e che si vedono ora improvvisamente stravolgere la propria situazione di vita, senza possibilità di tornare indietro sulle proprie scelte”.Il Segretario confederale della Cisl ha anche sottolineato come “i dati resi noti non ci tranquillizzano affatto, perché sembrano calcolati sulla base degli obiettivi già fissati da un Governo che si è mostrato finora intransigente solo con i deboli. Noi vogliamo invece che sia data una risposta positiva a tutti gli esodati, a tutti i lavoratori coinvolti nei processi di mobilità o nei fondi di solidarietà, a tutti coloro che avendo perso il lavoro e essendo giunti in prossimità dei requisiti pensionistici previgenti se li vedono drasticamente spostare in avanti anche di 6 anni. Il Governo ha detto che occorre rimanere dentro le risorse stanziate per le deroghe ma noi ricordiamo che i risparmi prodotti con la riforma pensionistica sono stati pagati dai lavoratori e dai pensionati e non è uno scandalo utilizzarne la parte che serve per dare risposte a giuste istanze sociali. Domani chiederemo al Governo e al Parlamento- ha concluso Petriccioli – che nessun lavoratore sia lasciato solo e anche di eliminare l’ingiusta normativa sulle ricongiunzioni onerose”.