“Sono uno scrittore”
Sono uno scrittore. Chi proclama con orgoglio stentoreo al cospetto del mondo un onore tanto dubbio? Chi s’insuperbisce per così poco? Forse il romanziere misconosciuto, colto da un raptus di solitaria esaltazione nella sua soffitta mal aerata?
Oppure il deejay baciato da smodato successo di vendite mai la fortuna fu dea più bendata – per aver messo su carta la sua chiacchiera radiofonica?
Né l’uno né l’altro. A dichiararsi tale è Anders Behring Breivik, il militante di estrema destra norvegese responsabile delle stragi di Oslo e Utoya costate la vita a 77 ragazze e ragazzi inermi, primaverili, moderatamente fiduciosi nell’avvenire.
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