I consumi di energia elettrica per uso domestico
Nel 2011, per il complesso dei comuni capoluogo di provincia, sono sostanzialmente stabili i consumi di energia elettrica legati all’uso domestico che diminuiscono, in termini pro capite, dello 0,3% rispetto all’anno precedente e si attestano sui 1.199,6 kWh per abitante. Contemporaneamente il consumo pro capite di gas metano per uso domestico e riscaldamento, anche in conseguenza delle temperature invernali più miti registrate nel corso dell’anno considerato, e del contestuale rincaro delle tariffe del settore energetico, diminuisce del 7,4% e risulta pari a 391,2 m3 per abitante.
I livelli di consumo elettrico pro capite sono compresi tra il valore più elevato di Olbia (1.675,6 kWh per abitante) e quello registrato a Trani (911,5 kWh per abitante). Sono 38 i comuni con un livello di consumo superiore alla media (1.199,6 kWh per abitante), in 13 dei quali i consumi risultano.
anche in crescita rispetto al 2010, in particolare a Livorno (+9,3%), Roma (+6,1%), Catania (+4,1%) e Modena (+2,1).
Rispetto al 2010, soltanto in 29 comuni si rilevano contenuti aumenti nei consumi elettrici, mentre è generalmente diffusa la contrazione, in 45 casi con decrementi superiori al 2%. Le diminuzioni più consistenti, inferiori al -5%, si rilevano a Trani, Brescia e Milano.
I grandi comuni26 si ripartiscono in ugual misura tra quelli caratterizzati da consumi pro capite di energia elettrica superiori alla media (Cagliari, Roma, Catania, Padova, Bologna, Palermo, Bari e Firenze) e quanti si collocano al di sotto del medesimo valore di riferimento (Venezia, Messina, Torino, Trieste, Milano, Genova, Napoli e Verona) . Le variazioni di consumo rispetto al 2010 sono positive solo in cinque casi: oltre che nelle già citate Roma e Catania, a Palermo (1,6%), Padova (1,4%) e Bari (0,04%).
I livelli di consumo di gas metano oscillano fra il massimo di Parma (923,6 m3 per abitante) e il minimo27 di Trapani (53,9 m3 per abitante). All’interno di questo intervallo 54 comuni mostrano livelli di consumo pro capite superiore alla media.
Sono 94 i comuni che presentano diminuzioni di consumo rispetto all’anno precedente. La variazione negativa più consistente si è verificata a Varese (-17,2%) ma altri 16 comuni (Gorizia, Torino, Palermo, Biella, Pisa, Reggio nell’Emilia, Pistoia, Lecco, Pescara, Monza, Roma, Como, Piacenza, Foggia e Ravenna) presentano contrazioni superiori al 10%.
I grandi comuni si equiripartiscono tra quelli che mostrano consumi superiori al livello medio (Padova, Firenze, Trieste, Venezia, Bologna, Torino, Verona e Genova) e quelli per i quali si registrano consumi inferiori (Milano, Roma, Bari, Napoli, Messina, Palermo, Catania e Cagliari); in 14 casi si assiste a diminuzioni dei consumi, superiori al 10% a Torino (-15,6%), Palermo (-15,0%) e Roma (-11,0%).
Le amministrazioni comunali ricorrono più frequentemente a fonti di energia rinnovabili o alternative. 32 comuni nel 2011 hanno predisposto forme di teleriscaldamento (erano 11 nel 2000). Inoltre, sono 72 i comuni che dichiarano nel 2011 di aver installato pannelli solari termici ed erano tre nel 2000. Nel corso dell’ultimo anno hanno fatto ricorso per la prima volta a questa forma di produzione di energia da fonte rinnovabile le amministrazioni comunali di Biella, Rovigo, Pesaro e Rieti. È pari a 1,3 m2 ogni 1.000 abitanti l’estensione dei pannelli solari termici sugli edifici comunali (era prossima allo zero nel 2000).
Sul versante del fotovoltaico, sono 8829 i comuni che dichiarano di ricorrere all’impiego di tale tecnologia: attualmente la potenza media installata attribuibile alle amministrazioni comunali raggiunge i 2,4 kW ogni mille abitanti, raddoppiata rispetto all’anno precedente (1,2 kW ogni mille abitanti). Nel 2000 la potenza media era praticamente nulla e solo Palermo dichiarava di utilizzare pannelli fotovoltaici.
Rovigo, Ascoli Piceno, Rieti e Catanzaro sono i comuni che hanno avviato l’utilizzo del fotovoltaico sugli edifici comunali nel 2011. Il consistente aumento di potenza installata registrato nell’ultimo anno è dovuto alla presenza di nuovi impianti di grossa taglia, circostanza che modifica parzialmente la fisionomia del fenomeno che fino ad ora vedeva aumentare più il numero che la dimensione media dell’impianto installato.
Nel 2011 il Piano energetico comunale (Pec), relativo all’uso delle fonti rinnovabili di energia risulta approvato in 48 comuni: 63,8% al Nord, il 40,9% al Centro e il 19,1% al Sud. Lodi e Mantova, La Spezia e Ascoli Piceno dichiarano di aver approvato il Pec nel corso del 2011, contribuendo a delineare una situazione nel complesso migliore sia rispetto al 2010 che al 2000, quando il numero dei comuni adempienti era rispettivamente pari a 44 e 16, anche se nel 2011 ancora poco più della metà degli 89 comuni con popolazione superiore a 50.000 residenti non ha redatto il Pec di competenza.