Draghi ha dato tutto
Con i loro pesanti ribassi le Borse europee accusano il presidente della Bce di non essere passato dalle parole ai fatti. Ma, in questo caso, i mercati hanno torto. Draghi ha dato tutto quello che poteva dare, salvaguardando l’autonomia della Banca centrale europea dati i vincoli politici e istituzionali dell’Europa di oggi.
Dal Consiglio direttivo della Bce i più ottimisti si aspettavano un taglio dei tassi di riferimento per i mercati finanziari. Ma ormai il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale è allo 0,75 per cento e quello sui depositi delle banche presso la Bce è stato azzerato. Il rischio di insolvenza che incombe sul governo spagnolo e anche su quello italiano non deriva quindi dai tassi della Bce ma dallo spread, dalla differenza tra il tasso che pagano i governi dei Paesi a rischio per finanziarsi e il tasso che paga il governo tedesco. Un altro taglio dei tassi non avrebbe nemmeno scalfito lo spread. C’era anche la speranza che Draghi annunciasse una riedizione del Securities market program dell’estate 2011 quando la Bce di Trichet si impegnò ad acquistare sul mercato secondario, e quindi a sostenere, il valore di mercato dei titoli dei debiti spagnoli e italiani.
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