“Polveriera” europea
Nobel per la Pace alla ‘polveriera’ Ue, per il bisogno d’Europa
I cittadini devono capire “quanto l’integrazione europea sia importante per loro”. E ancora: “Dobbiamo rendere la vita parlamentare interessante”. A parlare in questo modo, nel luglio del 2009, fu l’allora presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek. E non molti mesi fa, il suo successore Martin Schultz, complice la crisi economica, ammoniva: “Per la prima volta dalla sua fondazione, il fallimento dell’Unione europea non è un’ipotesi irrealistica”.
Barroso oggi, commentando via Twitter il premio Nobel per la pace all’Ue: “È un onore e un riconoscimento per i 500 milioni di cittadini europei”. Qualcosa che stride nelle dichiarazioni, a ben vedere, c’è. In questi mesi, nei salotti delle capitali europee, si è spesso parlato dell’eccessivo rigorismo imposto da Bruxelles (e da Berlino) e del rischio di sovranità limitata per alcuni Paesi membri (Grecia, Spagna, finanche Italia). Dici Europa e qualcuno, nel Vecchio continente, ha di che lamentarsi.
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