Istat, esportazioni in crescita dell’1%. Importazioni a -3,8%
“A novembre, rispetto al mese precedente, le esportazioni crescono dell’1,0%, mentre le importazioni registrano una diminuzione del 3,8%.
L’incremento congiunturale delle esportazioni riguarda i beni di consumo (+4,2%), in particolare quelli durevoli (+13,9%) e i prodotti intermedi (+1,6%). L’energia (-1,9%) e i beni strumentali (-1,4%) sono invece in diminuzione.
La flessione congiunturale delle importazioni interessa tutti i principali raggruppamenti di beni e in misura più accentuata l’energia (-5,6%).
Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale delle esportazioni è positiva (+0,7%), trainata dai beni di consumo durevoli (+3,6%) e dai prodotti intermedi (+1,9%). L’energia risulta, invece, in significativa flessione (-5,9%).
Sempre nell’ultimo trimestre, le importazioni registrano una contrazione congiunturale (-1,8%), particolarmente accentuata per i beni di consumo durevoli (-8,5%) e i beni strumentali (-8,2%).
Su base annua, le esportazioni sono in notevole espansione (+11,1%), che coinvolge tutti i principali comparti. Le importazioni presentano una marcata flessione (-9,3%), con cali significativi per beni strumentali (-15,9%) e prodotti intermedi (-12,0%).
A novembre 2012 la bilancia commerciale con i paesi extra Ue registra un avanzo di 1,9 miliardi di euro, in netto miglioramento rispetto a novembre 2011 (-1,1 miliardi). Si segnala, inoltre, il consistente ampliamento dell’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, che passa da 4,3 a 6,6 miliardi.
Rispetto a novembre 2011, i mercati più dinamici all’export sono: OPEC (+35,1%), ASEAN (+29,3%), Giappone e Stati Uniti (entrambi +15,8%). Si rileva una crescita rilevante anche verso Turchia (+15,2%) e Russia (+13,1%) e, per la prima volta nel 2012, la ripresa dell’export verso la Cina (+11,2%).
La flessione tendenziale delle importazioni è diffusa a tutti i mercati, con l’eccezione dei paesi OPEC (+10,3%). Cali significativi si registrano da MERCOSUR (-39,9%), Giappone (-39,6%), Stati Uniti (-31,3%), India (-24,2%) e Cina (-21,1%)”, lo riporta una nota diffusa da Istat.