Vendola e Ingroia, derby a sinistra
C’è sempre qualcuno più a sinistra. Anche nelle elezioni del 2013, infatti, la coalizione progressista trova un avversario più radicale: la Rivoluzione civile guidata da Antonio Ingroia. L’apertura di Bersani a Vendola aveva rappresentato una fase cruciale della strategia del Pd con un’alleanza capace di intercettare anche i voti degli elettori di sinistra, che non hanno mai accettato la fine dei Ds. Le primarie hanno sancito l’intesa tra il leader il segretario democratico e il leader di Sel, nonostante il risultato non proprio brillante di quest’ultimo. E il presidente della Regione Puglia deve ora porre attenzione alla concorrenza degli ex compagni.
Radicalizzazione. La lista di Ingroia può agire con un ampio margine di manovra, veicolando messaggi fortemente identitari. I temi come la legalità e la giustizia sociale vengono declinati evocando la purezza nella loro applicazione, senza il cedimento ad alcun compromesso. La consapevolezza di doversi collocare all’opposizione nella prossima legislatura offre a Rivoluzione civile la possibilità di far ricorso a toni aggressivi, che intercettano il consenso degli scontenti.
Sinistra di governo. Nel derby a sinistra, Vendola punta su un altro tipo di concetto: la capacità di stare al governo per partecipare alle scelte con un’impostazione progressista. Il numero uno di Sel, dunque, tenta di conquistare la fascia elettorale (esterna al Pd), esaltando le ragioni della concretezza. Tanto che Ingroia viene indicato in una posizione di testimonianza. Il progetto prevede così l’accettazione di qualche patto per realizzare il nobile intento di attuare un cambiamento politico e non rifugiarsi nella tentazione di chiusura esterna alle leve di comando.
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