Lo chiameremo ancora Sua Santità Benedetto XVI
Lo chiameremo ancora Sua Santità Benedetto XVI. Anche se il suo titolo sarà quello di “Papa emerito” o “Romano Pontefice emerito”. Lo ha riferito padre Federico Lombardi nel corso del quotidiano briefing con la stampa. Continuerà a vestire di bianco, anche se si tratterà di una talare semplice, senza mantellina, ma non indosserà più le scarpe rosse, ma quelle marroni che gli hanno donato gli artigiani messicani di Leon: “Durante il viaggio in Messico ha molto apprezzato le scarpe che gli sono state donate da Léon, e dunque continuerà ad utilizzare quelle scarpe, che ritiene molto comode”. Saranno invece distrutti i due simboli del pontificato: il sigillo di piombo e l’anello del pescatore. Non ci saranno particolari riti di fine pontificato, ma sarà significativo il “cambio della guardia” davanti al portone del Palazzo di Castel Gandolfo, alle 20 di giovedì 28 febbraio. Le Guardia Svizzere – il cui compito è strettamente legato alla sicurezza personale del Pontefice – lasceranno le postazioni alla Gendarmeria. Da quel momento anche lo stemma di Papa Benedetto verrà tolto dalle bandiere del Vaticano, e comincia la Sede Vacante.
Mercoledì e giovedì gli ultimi appuntamenti di congedo per il Papa. Domattina si terrà l’udienza generale, spostata per l’occasione a Piazza San Pietro – Benedetto XVI arriverà in Papamobile -, dove si attendono circa 50 mila fedeli. L’udienza si svolgerà come di consueto, ed è probabile che la catechesi verta sul ministero petrino. Alla fine non ci sarà, però il consueto baciamano, per non scontentare nessuno. Subito dopo, il Papa riceverà nella Sala Clementina, alcuni capi di Stato, per un saluto privato. Saranno presenti il presidente della Slovacchia, il principe di Andorra, i principi reggenti di San Marino, il presidente della Baviera. Mentre messaggi di congedo stanno arrivando da tutto il mondo. Giovedì, ultimo giorno di pontificato, Benedetto XVI prenderà congedo dai cardinali, che riceverà in udienza alle 11. Poi, i preparativi per la partenza. L’elicottero partirà dal Vaticano intorno alle 17 con arrivo previsto alle 17.15 a Castel Gandolfo. Ad attenderlo ci saranno i fedeli di tutti i paesi limitrofi, molti giungeranno in processione, e lo aspetteranno in preghiera nella piazza del paese, antistante il Palazzo apostolico. Al suo arrivo Benedetto XVI sarà accolto dai vertici del Governatorato, il cardinale Giuseppe Bertello e monsignor Giuseppe Sciacca, dal vescovo di Albano, Marcello Semeraro, e da Saverio Petrillo, direttore delle ville Pontificie. Alle 17.30 si affaccerà dal balcone per un saluto ai fedeli. Dalle 20 non sarà più Papa.
Il primo marzo partiranno le lettere di convocazione ufficiali per il Conclave, anche se ormai molti cardinali saranno giunti a Roma. Le Congregazioni generali prenderanno il via con ogni probabilità il lunedì successivo, 4 marzo, e si terranno nell’Aula Nuova del Sinodo. Sarà quello l’ambito nel quale fissare anche la data d’inizio del Conclave. Come previsto nel motu proprio firmato da Benedetto XVI, pur restando fermi i termini previsti nella Costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”, che fissano l’inizio non prima di 15 giorni e non oltre il 20esimo dall’inizio della Sede Vacante, una volta che i cardinali siano tutti presenti a Roma, possono decidere di anticipare la data d’inizio. I porporati alloggeranno nella Domus Sanctae Martae, in Vaticano, dalla vigilia del Conclave. Gli alloggi verranno sorteggiati durante le Congregazioni generali. Tutti i membri del Collegio cardinalizio possono concelebrare alla Messa “pro eligendo Pontefice”, che apre ufficialmente il Conclave, mentre solo i votanti entreranno in Sistina. Oggi compie 80 anni il cardinale ucraino Lubomyr Husar, e scende ufficialmente a 117 il numero di cardinali elettori. In Sistina entreranno probabilmente in 115 se verranno confermate le rinunce dell’indonesiano Julius Riyadi Darmaatmadja per malattia e dello scozzese Keith O’Brien, per motivi personali. Si parla anche di una terza defezione, del cardinale egiziano Antonius Nagiub, sempre legata a motivi di salute, ma al momento non risultano notizie più precise.