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Conclave al via tra curiosità e profezie

di Antonio Caputo

conclave_vaticanoVenerdì pomeriggio, al termine della Congregazione dei Cardinali, il portavoce della Sala Stampa Vaticana, Padre Federico Lombardi, aveva annunciato le decisioni prese in quella sede, su tutte, quella dell’anticipo della data del Conclave, di tre giorni, rispetto ai canonici 15 dopo l’inizio della “Sede vacante”. Uno degli ultimi atti di Benedetto XVI era stato il “Motu proprio” con cui concedeva alla Congregazione dei Cardinali la deroga alla norma dei 15 giorni: i Cardinali, riuniti, avrebbero potuto decidere un anticipo e così è avvenuto.
Mai come questa volta, dopo la storica rinuncia di Joseph Ratzinger, il Conclave non vede un chiaro favorito per l’ascesa al “Soglio di Pietro”. Otto anni fa, invece, Ratzinger, a dispetto della propria volontà, partiva in “pole position”, per la sua fama di teologo di spessore mondiale, ed oltretutto (se così si può dire) con l’endorsment del morente Wojtyla.
Magdi Allam, sul Giornale, auspica una continuità (“dovrà imitarlo”) tra il Papa uscente (scriverlo fa strano, ma è così) ed il suo successore: auspicio senz’altro condivisibile. Al di là della mitezza d’animo e dell’umiltà del Papa, quello di Benedetto XVI è stato un grande pontificato, in mezzo a difficoltà enormi, esterne (i numerosi attacchi dei media che, auto-repressisi durante il papato di Giovanni Paolo II –sarebbe stato un boomerang, data l’immensa popolarità di Wojtyla -, si sono scatenati contro Ratzinger) ed interne, con una Curia ed un collegio cardinalizio assai poco solidali, ed un’impressione di isolamento dello stesso Pontefice su vari dossier, dalla pedofilia alla trasparenza finanziaria (settori in cui proprio Benedetto XVI ha imposto regole assai stringenti), fino alle incomprensioni (dal discorso di Ratisbona, allo scandalo Maciel, al negazionismo di Williamson), episodi in cui molto spesso il Santo Padre si è trovato o senza solidarietà o dinanzi al fatto compiuto, senza esser stato avvertito dell’accaduto. Il prossimo Papa dovrà proseguire nelle riforme iniziate da Ratzinger, seguendone le orme anche nel rapporto con le altre Fedi, i cui esponenti (soprattutto Ebrei –i quali hanno molto apprezzato la visita ed il toccante discorso ad Auschwitz- e musulmani – che hanno apprezzato il ruolo di portatore di pace nelle sue visite in Medio Oriente-, ma anche gli altri cristiani, come ortodossi e protestanti) si sono espressi molto favorevolmente sui passi fatti da Benedetto XVI.
Il rapporto con la modernità e con la secolarizzata società occidentale costituirà uno dei punti più delicati del prossimo pontificato. Massimo Cacciari ha sottolineato come la Chiesa possa avere senso solo ponendosi come “segno di contraddizione” rispetto al mondo, ben sapendo dell’ostilità che potrà suscitare, e senza cercare di adeguarsi al secolo, altrimenti diventerebbe “quel sale che, perdendo il proprio sapore, ad altro non servirebbe che ad esser gettato via”; in un mondo che (e non è una sorpresa) rema in direzione contraria rispetto a Cristo e alla Chiesa. D’altronde, come ricordava lo stesso Cacciari, richiamando l’episodio evangelico delle tentazioni, “quando quel signore” (il diavolo, ndr) “chiedeva a Cristo atto di sottomissione, promettendogli in cambio i regni di questo mondo che erano in suo potere, non è che quel signore” (sempre il diavolo) “millantasse: i regni di questo mondo sono suoi e non di Cristo” e d’altronde, come nel Vangelo è riportato, è Cristo stesso, davanti a Pilato che lo sta condannando a morte e che gli domanda “Tu sei il Re dei Giudei?”, a rispondere “Il mio Regno non è di questo mondo”. Ed è così: trovarne uno di “regni di questo mondo” in mano a Cristo e non a satana, è impresa ai limiti dell’impossibile.
Difficile le previsioni su chi sarà il neoeletto. Altra curiosità sarà il nome da Pontefice che il neoeletto assumerà: qui un’oscura profezia di San Malachìa, parlerebbe di un successore di un Papa col nome della pace (Benedetto), che si darebbe come nome quello di Pietro II, preludio del ritorno di Cristo, e della fine dei tempi. Essendo oscura, tale profezia non si sa quale valore abbia; discorso analogo vale per Nostradamus.
Sono piuttosto altri i segnali sul futuro, e vengono dalle apparizioni di Medjugorie, o dal messaggio sulla Misericordia, affidato, da Cristo stesso, a Suor Faustina Kowalska, canonizzata nel 2000 da Giovanni Paolo II. Medjugorie: ci sono 10 segreti, stando ai si dice, apocalittici, che saranno rivelati da padre Peter tre giorni prima del loro verificarsi; ora il sacerdote ha già superato i 60 anni… Sul messaggio della Misericordia, parlando con la suora polacca, Cristo stesso disse “Dalla Polonia uscirà quella scintilla” (forse il pontificato di Giovanni Paolo II?) “che preparerà il mondo alla mia ultima venuta”, e Giovanni Paolo II è morto già da otto anni, ed un altro pontificato dopo il suo è appena terminato…

 

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