Istat, import ed export in aumento: +0,4% e +1,4%
“Rispetto al mese precedente, a gennaio 2013 si rileva un aumento per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più ampio per l’export (+1,4%) rispetto all’import (+0,4%).
La crescita congiunturale delle esportazioni è la sintesi dell’aumento delle vendite di beni verso i paesi extra Ue (+3,9%) e della diminuzione verso i paesi Ue (-0,7%). L’espansione è determinata dalla crescita di beni di consumo durevoli (+5,2%), di prodotti intermedi (+3,8%) e di beni strumentali (+3,2%).
L’aumento congiunturale dell’import deriva dagli acquisti sui mercati extra Ue (+3,0%) e interessa soprattutto i prodotti intermedi (+2,1%) e quelli energetici (+1,0%).
Rispetto allo stesso mese del 2012, a gennaio si registra un incremento tendenziale delle esportazioni (+8,7%) nettamente più accentuato per i mercati extra Ue (+17,6%) che per quelli Ue (+2,6%). La diminuzione delle importazioni (-1,8%) è imputabile al calo degli acquisti dai paesi extra Ue (-5,6%), mentre gli acquisti dai mercati Ue sono in crescita (+2,4%).
A gennaio 2013 il saldo commerciale è negativo (-1,6 miliardi), in forte miglioramento rispetto al 2012 (-4,6 miliardi), sintesi di un limitato surplus con i paesi Ue (+0,7 miliardi) e di un deficit con i paesi extra Ue di 2,3 miliardi. Il saldo negli scambi di prodotti non energetici è attivo per 3,8 miliardi.
A gennaio la crescita tendenziale dell’export è particolarmente accentuata verso i paesi ASEAN (+32,2%), il Belgio (+27,0%) e i paesi OPEC (+26,1%). Rilevante è l’espansione delle vendite di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+21,5%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+17,2%) e apparecchi elettrici (+16,2%).
Le importazioni sono in contenuta diminuzione nonostante il forte incremento degli acquisti da Belgio (+36,1%), Turchia (+25,9%) e Russia (+23,6%). La flessione è imputabile alla diminuzione degli acquisti di petrolio greggio (-27,0%) e di autoveicoli (-21,7%).
L’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso il Belgio, di macchinari e apparecchi n.c.a. verso i paesi OPEC e di metalli di base e prodotti in metallo verso la Svizzera contribuiscono per quasi due punti percentuali alla crescita tendenziale dell’export”, lo riporta Istat in un comunicato stampa.