La mossa a sorpresa di Papa Francesco
Anche nel giorno di “riposo” Papa Francesco scompiglia il tran-tran e con una mossa a sorpresa annuncia la visita al carcere minorile di Casal del Marmo, dove giovedì prossimo alle 17.30 celebrerà la Messa in Coena Domini. I sacerdoti del capitolo Laterano – con già l’invito in mano per il rito della Lavanda dei piedi – dovranno rassegnarsi. Francesco si piegherà sui più piccoli, già segnati dalla sofferenza. Un modo di sottolineare anche una continuità con il suo ministero di arcivescovo di Buenos Aires, quando il cardinale Bergoglio era solito celebrare tale Messa in un carcere o in un ospedale o in un ospizio per poveri o persone emarginate, in un contesto di semplicità. Quanto alla distribuzione dei biglietti tramite Caritas ed enti caritativi di Roma alle persone in difficoltà, semplicemente è sempre stata infondata a detta dei diretti interessati. Le altre celebrazioni della Settimana Santa sono invece confermate secondo l’uso abituale: oltre alla Messa della Domenica delle palme in Piazza San Pietro, Francesco presiederà la Messa crismale del giovedì mattina nella Basilica vaticana, circondato dai cardinali che vorranno concelebrare e dai suoi parroci di Roma. Venerdì si terrà la liturgia della Croce e in serata la tradizionale Via Crucis al Colosseo.
Anche Benedetto XVI aveva visitato l’Istituto di Casal del Marmo il 18 marzo 2007, celebrandovi la Messa nella Cappella del “Padre Misericordioso”. E così commentò il Vangelo del Figliol prodigo: “Il Vangelo ci aiuta a capire chi è veramente Dio: Egli è il Padre misericordioso che in Gesù ci ama oltre ogni misura. Gli errori che commettiamo, anche se grandi, non intaccano la fedeltà del suo amore. Nel sacramento della confessione possiamo sempre di nuovo ripartire con la vita: Egli ci accoglie, ci restituisce la dignità di figli suoi (…). Inoltre questa parabola ci aiuta a capire chi è l’uomo (…): una creatura in cui Dio ha impresso la sua immagine, una creatura che è attratta nell’orizzonte della sua Grazia, ma è anche una creatura fragile, esposta al male; capace però anche di bene (…)”. Anche allora era tempo di Quaresima e Benedetto XVI invitò i ragazzi alla conversione “che, prima di essere uno sforzo sempre importante per cambiare i nostri comportamenti, è un’opportunità per decidere di alzarci e ripartire, abbandonare cioè il peccato e scegliere di tornare a Dio. Facciamo – questo è l’imperativo della Quaresima – facciamo insieme questo cammino di liberazione interiore”.
Giovanni Paolo II visitò l’istituto il 6 gennaio 1980, giorno dell’Epifania, della manifestazione del Signore, della luce. E incoraggiò i giovani: “Sono venuto per accendere nei vostri cuori una fiamma, se le delusioni sofferte, le attese mancate l’avessero spenta. Voglio dire a ciascuno che voi avete delle capacità di bene, di onestà, di laboriosità; capacità reali, profonde, spesso insospettate, rese talvolta anche maggiori e più vigorose dalla vostra stessa faticosa esperienza. Sappiate che io sono venuto tra voi perché vi voglio bene, ed ho fiducia in voi; per manifestarvi di persona questo mio affetto, questa mia fiducia”.