L’impegnativa settimana di Papa Francesco
Le immagini sono di quelle che restano impresse nella mente e nella storia. Due uomini vestiti di bianco che, in ginocchio, hanno pregato insieme nella cappella di Castel Gandolfo, lì dove il mondo è abituato a vedere una sola figura.
L’elicottero con a bordo Papa Francesco è partito dall’eliporto Vaticano alle 12,05 circa di sabato 23 marzo. Una decina di minuti dopo, l’atterraggio all’eliporto della villa pontificia di Castel Gandolfo, sulle pendici del lago Albano, dove il pontefice ha trovato ad accoglierlo Benedetto XVI.
Un lungo abbraccio. “Siamo fratelli” – ha detto Bergoglio a Ratzinger. Come ad annullare una distanza scandita solitamente dalla naturale successione.
Al termine della preghiera si sono ritirati nella biblioteca privata del palazzo apostolico per un colloquio a due. L’incontro è durato 45 minuti, ha riferito il portavoce della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, senza aggiungere altro: “Non so di che cosa abbiano parlato, non conosco i contenuti del loro colloqui strettamente privato”.
Guardando quelle immagini, da cui traspaiono intimità profonda e unità d’intenti, risulta difficile non chiedersi se tra Papa Francesco e Benedetto XVI – soprattutto quando tra due mesi quest’ultimo si trasferirà nuovamente in Vaticano – si tratterà di staffetta o di un vero e proprio tandem. Ma anche questo, per chi ci crede, rientra nei piani dello Spirito.
Intanto domenica si è aperta con la celebrazione della domenica delle Palme la Settimana Santa. La prima da pontefice per Bergoglio, lontano dalla sua Argentina, ora Vescovo di Roma.
“Non lasciatevi rubare la speranza, non siate uomini e donne tristi” – ha detto nella sua omelia, davanti a 250mila fedeli in piazza San Pietro e nelle vie limitrofe. E poi: “Occorre conservare un cuore giovane, anche a 70 o 80 anni. Con Cristo il cuore non invecchia mai” – ha detto il Papa alle migliaia di giovani di Roma e di altre diocesi, che si preparano a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù 2013 che si terrà dal 23 al 28 luglio a Rio de Janeiro. “Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile. Preparatevi bene, soprattutto spiritualmente nelle vostre comunità, perché quell’incontro sia un segno di fede per il mondo intero”.
E i segni restano le tracce più importanti di un papato che si è aperto tutto all’insegna del cambiamento. Le parole, i gesti, fin dall’inizio.
Il direttore della sala stampa vaticana ha fatto sapere ieri che l’appartamento di papa Francesco è pronto ma per ora lui resta alla Casa Santa Marta. “Stamattina ha fatto capire agli ospiti che convivranno per un certo periodo. Il Papa sperimenta questa forma di abitazione semplice e la convivenza con altri sacerdoti ”, ha aggiunto. Una novità, l’ennesima.
Fitta di appuntamenti l’agenda del pontefice fino a Pasqua. Questa mattina Papa Francesco ha tenuto la sua prima udienza generale a San Pietro. Alle migliaia di fedeli arrivati a Roma ha chiesto “di uscire dal recinto delle 99 pecore per andare in cerca di quella smarrita, di sconfiggere la tentazione di chiudersi nei propri schemi, andare incontro ai fratelli e le sorelle dimenticati”.
Domattina alle 9.30 il papa presiede nella basilica vaticana la concelebrazione della Messa crismale con i cardinali, i patriarchi, gli arcivescovi, i vescovi e i presbiteri presenti a Roma. Nel pomeriggio, alle 17.30, ci sarà la Messa “nella Cena del Signore” (in coena domini) all’istituto penale per minori di Casal del marmo. Nella cappella del carcere , con la lavanda dei piedi a dodici ragazzi reclusi, ha inizio il triduo pasquale. Venerdì santo alle 17 a San Pietro il Papa presiede la liturgia della Parola, l’adorazione della Croce e il rito della comunione per la Passione del Signore. Alle 21.15 guiderà la Via Crucis. Sabato sera alle 20.30 avrà inizio la Veglia pasquale.
Il mondo attende la parola del nuovo Papa in quello che per il mondo cristiano è il giorno più importante dell’anno.