Saggi della democrazia
“Eraclito, filosofo greco del quarto secolo a.C., autore della “Dottrina dei Contrari”, diceva: “È importante quello che tu lasci, per tua memoria ai posteri, ma quando giungi alla fine dei tuoi giorni, bada di donare, a chi resta, il meglio di te”.
È evidente che Giorgio Napolitano, che è uomo di lettere e cultura, abbia ricordato il consiglio di Eraclito e si sia impegnato a concepire un gesto da gran finale. Cioè ha scelto, fra tanti uomini di valore, dieci saggi che facessero proposte straordinarie acciocché la nostra Terra fosse indotta a risorgere dal baratro in cui si è cacciata.
In questo frangente tre sono le formazioni politiche di peso che si fronteggiano per formare una coalizione in grado di governare. Il nostro Presidente ha scelto con grande intuito, sapienti che non avessero fama di persone fuori da ogni compromesso politico ed estranei a fazioni o congreghe d’antico intrallazzo. E, di conseguenza, ha tolto i migliori fichi dal bigoncio degli inaccettabili, dieci campioni, senza dar peso ad una improbabile reputazione. Qualcuno di quei frutti zuccherini si rivela un poco ammaccato, qualche altro è sul marcio incombente. Ma importante è che trovino sicuro accoglimento almeno in due dei tre partiti in gara.
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