Le opportunità offerte dalle energie rinnovabili
Le energie rinnovabili rappresentano un elemento di risparmio, garantiscono un aumento dell’occupazione e generano un notevole indotto. Questo è quanto sostiene la nuova edizione dell’Irex Annual Report, il dossier realizzato dalla società di consulenza strategica Althesys e riportato da La Repubblica. “Una delle priorità della politica energetica nazionale è – secondo il parere di chi ha stilato il rapporto – l’integrazione delle fonti rinnovabili nella rete elettrica e il bilanciamento tra la generazione termoelettrica centralizzata e quella distribuita rinnovabile”. Una presa di posizione netta, surrogata da diversi fattori.
Ad esempio nel rapporto, presentato nella mattinata di giovedì a Roma durante una tavola rotonda presso il Gestore dei servizi energetici, sottolinea come la diffusione delle fonti pulite può portare entro il 2030 al sistema elettrico del nostro Paese benefici netti compresi tra i 19 e i 49 miliardi di euro.
Tanti soldi, insomma. Ma le energie rinnovabili hanno anche dei costi: la spesa per gli incentivi e quella per porre rimedio alle carenze infrastrutturali della rete, ad esempio. Tra le due voci in questione, ciò che pesa maggiormente è la prima, alla quale il Quinto conto energia ha però definitivamente posto un limite, fissato in 6,5 miliardi di euro di costo cumulato annuo, che comunque sia secondo le previsioni rimarrà stabile fino al 2029.
A tutto questo vanno poi aggiunti ulteriori costi come quelli legati alle carenze della trasmissione e della distribuzione (ovvero le perdite di rete e i mancati ricavi dalla vendita di elettricità), che comportano perdite stimate tra 1,5 e 1,8 miliardi di euro fino al 2020, anno in cui si suppone siano stati ultimati tutti gli interventi necessari.
Ma le rinnovabili garantirebbero anche molti benefici, come l’aumento dell’occupazione lungo tutte le diverse fasi della filiera: “Gli addetti incrementali, cioè considerando solo i posti di lavoro che non esisterebbero in assenza di rinnovabili – rileva la ricerca – toccano i 130.000 al 2013 (già in netto calo rispetto ai due anni precedenti) per poi stabilizzarsi tra i 45.000 e i 60.000 al 2030. I benefici valutati lungo tutta la vita utile degli impianti sono compresi tra gli 85 e i 96,6 miliardi”.
Le energie rinnovabili, dicevamo all’inizio, garantiscono anche un notevole indotto: tra i 28 e i 33 miliardi di euro, secondo il dossier. “Si stima che nel 2012 gli effetti siano imputabili per il 53% alla fase di installazione e per il 47% a quella di esercizio e manutenzione. Nel complesso la voce contribuisce con benefici tra i 28 e 33 miliardi”.
Ma le rinnovabili permettono anche di ridurre considerevolmente l’inquinamento, che non va comunque disprezzato dato che Althesys lo quantifica tra i 2,6 e i 2,3 miliardi di euro per quanto riguarda la CO2 e di 2,8,-3,4 miliardi di euro per quanto riguarda altre emissioni inquinanti come l’anidride solforosa e gli ossidi di azoto.
Le entrate garantite dalle rinnovabili influenzano poi il prezzo dell’elettricità sul mercato, abbassandolo. Stiamo parlando del cosiddetto effetto di peak shaving. Secondo quanto si legge nel dossier, che prende in considerazione solo il saldo netto del fotovoltaico, il valore si aggirerebbe tra i 41 e i 47 miliardi di euro.