Una vita per la scienza. E molto altro
Vegetariana convinta e, soprattutto, convintamente atea. E ancora attivista per i diritti civili e degli animali e militante tra le file del Partito dei Comunisti italiani. Questa, e non solo, era Margherita Hack, astrofisica e divulgatrice scientifica.
Nata a Firenze nel 1922 si è spenta sabato 29 a Trieste a seguito di alcune complicazioni a quei problemi cardiaci contro i quali combatteva ormai da tempo.
Nella sua vita, a parte una breve parentesi sportiva che l’ha vista campionessa di salto in alto e in lungo, ha sempre regnato la scienza e lo scetticismo nei confronti delle religioni, del sovrannaturalismo e nei confronti di ogni tipo di superstizione.
E’ stata membro delle più prestigiose società fisiche e astronomiche e direttore del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Trieste, nonché dell’Accademia Nazionale dei Lincei.
A lungo ha fatto parte dei gruppi di lavoro dell’Esa e della Nasa.
Il suo contributo è stato fondamentale per l’espansione dell’attività astronomica della Comunità italiana e in particolare dell’Osservatorio astronomico di Trieste, tanto da portarlo ad altissimi livelli internazionali.
Nel 1978 ha fondato la rivista scientifica L’Astronomia. Il suo contributo alla scienza e all’astronomia in particolare, è stato così fondamentale che la comunità scientifica ha dato il suo nome ad un asteroide, il 8558 Hack.
Come già spiegato, la sua vita non era fatta si sola scienza: nel 2005 si è candidata, tra le file del Partito dei Comunisti italiani, alle elezioni regionali in Lombardia vincendole e cedendo poi il posto a Bebo Storti.
Nel 2006 rinunciò, dopo aver vinto nuovamente le elezioni, ad un posto alla Camera per dedicarsi ancora alla scienza.
Da sempre contraria alla costruzione di centrali nucleari in Italia, non per le centrali in sé ma per l’inaffidabilità dell’Italia.
“Apprendo con commozione – ha detto il presidente Napolitano – la triste notizia della scomparsa di Margherita Hack, personalità di grande rilievo del mondo della cultura scientifica, che con i suoi studi e il suo impegno di docente ha costantemente servito e onorato l’Italia anche in campo internazionale. Ella ha rappresentato nello stesso tempo un forte esempio di passione civile, lasciando una nobile impronta nel dibattito pubblico e nel dialogo con i cittadini. Partecipo con sinceri sentimenti di vicinanza al cordoglio di tutte le persone che l’hanno avuta cara”.